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Sardegna. Sindacati: “L’Inps nazionale discrimina la sede di Nuoro”

Cagliari, 28 luglio 2019. Protesta delle segreterie territoriali Cgil, Cisl e Uil di Nuoro perché dei 3507 lavoratori che dal 1° luglio sono entrati in  INPS – 3009 a tempo indeterminato e 498 a tempo determinato – nessuno arriverà nella sede del capoluogo barbaricino. « Non comprendiamo – dicono i segretari generali  Giacomo Pani (Cgil), Michele Fele ( Cisl) e Riccardo Costaggiu (Uil) – quali criteri di valutazione e quali parametri siano stati usati perché la Direzione Generale dell’istituto lasci la sede nuorese senza alcuna nuova assunzione, quindi senza tener conto della precaria situazione dell’organico». Nella suddivisione del personale da destinare alle singole regioni, alla Sardegna sono state assegnate 66 unità così ripartite: 39 a Cagliari , 20 a Sassari , 7 a Oristano. A Nuoro nessuna, malgrado che nel triennio 2017 — 2019 nel capoluogo nuorese si sia passati da 166 a 126 unità, quindi con quaranta lavoratori in meno, e un aumento del carico di lavoro del personale del tutto inaccettabile. Il reparto pensioni nuorese che quindici anni fa aveva 14 addetti, oggi si ritrova con 4, di cui 2 tra qualche anno andranno in pensione . «Probabilmente la sede nazionale ignora – scrivono in una nota  i segretari generali territoriali – che per effetto di alcune leggi dello Stato (“quota 100” e “pensione di cittadinanza”)  si è aggiunta un’ ulteriore precarietà alla precarietà già presente, rendendo la vita di questi lavoratori stressante e dannosa per il futuro dello stesso istituto». «Se una scelta cosi discriminatoria dovesse nascondere un nuovo tentativo da parte dell’istituto per abbandonare sedi periferiche, le OO.SS. dei lavoratori – è scritto nella nota sindacale –  non staranno a guardare. Ormai è una consuetudine: ciclicamente l’istituto sale in cattedra con conti e conticini in parametri romani, tutto questo in nome di una razionalizzazione dei conti dell’Istituto, e così abbandonare le periferie. Noi non ci stiamo – dicono Pani, Fele e Costaggiu – : il territorio nuorese con le sue zone interne non può essere ancora una volta discriminato». «CGIL CISL ed UIL – si legge ancora nella nota sindacale – faranno il possibile e l’impossibile per contrastare questo disegno calato dall’alto, perché i cittadini e i lavoratori di questo territorio devono già sopportare tante altre difficoltà, dovute alle carenze di altri servizi, alle difficoltà economiche, alla viabilità da terzo mondo. Tutta la popolazione, ma soprattutto i residenti dei piccoli centri, hanno problemi di collegamento nonostante il supporto dell’informatica che, pur ottimo strumento moderno, non è sufficiente a colmare i divari storici della marginalità di alcuni comuni. La nostra protesta nuorese – dicono i segretari generali – comprende anche l’Inps dell’Ogliastra dove i problemi sono identici se non più acuti vista la perifericità di questo territorio».  Il sindacato è deciso  a non lasciare  nulla di intentato pur di vincere questa battaglia. La prossima iniziativa sarà il coinvolgimento di tutte le istituzioni territoriali e politici regionali e nazionali. Non si esclude una mobilitazione di piazza.  

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