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Lavoro. Cisl: “Bene ammortizzatore universale ma non unico, con la valorizzazione dei fondi bilaterali di settore”

Pubblicato il 4 Mag, 2021

“Nell’incontro odierno tra il Ministro del lavoro e le parti sociali si è entrati ancora più nel vivo del confronto sulla riforma degli ammortizzatori sociali, discutendo degli strumenti di gestione”. È quanto sottolinea la Cisl in una nota. “Apprezziamo che la proposta illustrata dal Ministro, recependo quanto chiesto dalla Cisl, valorizzi la positiva esperienza dei Fondi bilaterali di settore istituiti dalla parti sociali, che non verranno assorbiti nelle gestioni della cassa integrazione ma continueranno a funzionare con minori vincoli sui tetti aziendali di utilizzo e, di conseguenza, con una rafforzata vigilanza da parte del Ministero del lavoro e qualche strumento che consenta una maggiore vocazione solidaristica. Anzi verrà rafforzato l’obbligo di adesione da parte dei datori di lavoro dei rispettivi settori, condizionando il rilascio del Durc all’effettiva contribuzione ai Fondi, e verrà altresì stabilito che le prestazioni erogate non debbano essere inferiori a prestazioni di base che saranno uguali per tutte le aziende di pari dimensione anche se di settori diversi. In tal modo si cerca di approdare ad un sistema di tutele universalistiche ma con un ammortizzatore che può essere differenziato a seconda delle dimensioni aziendali e tenendo conto delle specificità settoriali. La Cisl auspica che nei prossimi incontri si possa affrontare in tempi brevi la questione dirimente dei costi, fondamentale per capire se il sistema potrà continuare ad autofinanziarsi in forma assicurativa almeno per la gran parte, rendendosi ovviamente necessario l’intervento della fiscalità generale almeno per la fase di ingresso graduale dei datori di lavoro con meno di 6 addetti, esclusi dall’attuale sistema. Ciò è ovviamente centrale per garantire la tenuta nel tempo delle gestioni e, di conseguenza, l’erogazione delle prestazioni ai lavoratori coinvolti da crisi e ristrutturazioni. Così come andrà affrontato al più presto il tema del rafforzamento di naspi e discoll ed il collegamento delle prestazioni con le politiche attive, che devono divenire un vero e proprio diritto-dovere per accompagnare i lavoratori nelle transizioni lavorative, questione centrale nei mesi a venire”.

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