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Lavoro. Sbarra a Porta a Porta: “Aprire il cantiere del confronto e del dialogo con il Governo. Sì ad ‘un cammino comune’ per risollevare il Paese dalla crisi dettata dal Covid”

Pubblicato il 13 Ott, 2021

“Siamo disponibilissimi a un patto sociale. In questa fase estremamente importante, finalmente l’Europa si presenta con il vero volto della solidarietà e mette a disposizione tante e tante risorse per aiutare il Paese a risollevarsi dalle macerie della emergenza sanitaria e della crisi economica. Dobbiamo farlo insieme, per sostenere una fase di vera attuazione delle risorse che ci arriveranno dall’Europa e saranno tantissime e per accompagnare il processo di attuazione, la qualità della spesa, la creazione di nuove e solide opportunità di lavoro soprattutto per giovani e donne, anche nel mezzogiorno in particolare, con un cammino
partecipato”. Lo ha detto Luigi Sbarra, segretario della CISL, a Porta a Porta su Rai1, cui ha partecipato anche il Presidente di Confindustria, Carlo Bonomi.

“Non mi permetto di parlare a nome degli altri sindacati, ma non vedo una sorta di opposizione pregiudiziale e preconcetta. C’è da aprire il cantiere del confronto e del dialogo con il Governo per ragionare sui contenuti e sulle modalità. Abbiamo lo schema dell’ottima fase del ’92 e ’93 quando, grazie alla concertazione, incrociammo il passaggio alla moneta unica europea, abbiamo ridotto l’inflazione e abbiamo sanato i conti pubblici dissestati. La concertazione non sarà diritto di veto”.

“Stiamo recuperando, anche se ne mancano ancora 400.000, ma abbiamo perso un milione di posti di lavoro. Recuperiamo produzione industriale ma con milioni di persone in Cassa Integrazione, con un rischio che a fine ottobre scada il blocco dei licenziamenti per lavoratori e lavoratici di settori che continuano a essere in crisi: commercio, servizi, tessile, terziario, sistema moda. Avevamo detto al Governo che a fine ottobre dovevamo arrivare con un impianto nuovo di ammortizzatori sociali e con una strategia condivisa su politiche attive, formazione e competenze. Se questo non c’è, e temo non ci sarà, saremo chiamati a rivendicare nel rapporto con il Governo, la proroga dei licenziamenti almeno fino alla fine dell’anno e il rifinanziamento fino alla fine dell’anno di nuove Cassa Integrazione Covid”.

E parlando della vaccinazione per Covid aggiunge: “Sosteniamo in maniera convinta la campagna di vaccinazione e per noi la via migliore era quella di impegnare governo e Parlamento a introdurre un provvedimento legislativo che sancisse l’obbligo come recita la nostra Costituzione. Abbiamo salutato positivamente il decreto green pass perché aiuta e manda in profondità la campagna di vaccinazione e introduce uniformità nel lavoro pubblico e privato. I costi sono stati calmierati, c’è gratuità ed esenzione per i lavoratori fragili, avevamo chiesto una fase di transizione per questo scorcio di fine anno cioè volevamo mettere sul tavolo la questione legata al costo dei tamponi per i lavoratori e le lavoratrici. La priorità però è la campagna di vaccinazione.
Stiamo registrando che alcune aziende assicurano la gratuità, abbiamo chiesto al Governo e alle aziende di trovare le giuste azioni cioè accompagnare il mondo del lavoro fino alla durata dell’emergenza sanitaria evitando tensioni, difficoltà e contrapposizioni. Evitare che ambienti lavorativi si trasformino in campi di battaglia. Il Governo dovrebbe sostenere le imprese in una duplice direzione: da un lato calmierare i costi dei test e degli screening e dall’altro agevolare una condizione finalizzata a non gravare sui lavoratori i costi dei tamponi secondo il principio che le persone non devono pagare per lavorare”.

Sbarra ha poi rilanciato la Manifestazione unitaria di Cgil, Cisl, Uil, di sabato 16 ottobre a piazza San Giovanni, ricordando che da mesi il sindacato sta ricevendo segnali: “Molte nostre sedi sono attaccate, riceviamo insulti, provocazioni, lettere minatorie, da gruppi neofascisti, neonazisti- ha ricordato-. Pensiamo che questo clima pesante debba chiamare tutti ad un senso di responsabilità: abbassiamo i toni, ritroviamo la via del dialogo e del confronto, per affrontare questioni difficili e complicate ma in un contesto di serenità ed anche di rispetto di posizioni diverse. Mai possiamo cedere a forme di violenza, estremismi e fascismi di qualsiasi natura che tentano di colpire il mondo del lavoro ed valori fondanti della nostra Repubblica” ha concluso.

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