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Svimez. Ganga: “Da Sud buon contributo alla ripresa. Preoccupa la perdita di circa 300.000 laureati meridionali a causa della cosiddetta “fuga dei cervelli”

Pubblicato il 18 Lug, 2023

“Le anticipazioni odierne del 50° rapporto Svimez sul quadro macro-economico del Mezzogiorno, evidenziano nel 2022 – a valle di una lunga stagione di ampliamento dei divari territoriali nel decennio pre-pandemia – un buon contributo del Sud rispetto alla più complessiva ripresa nazionale”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl Ignazio Ganga. “Infatti, dai dati pubblicati in anteprima, emerge che nel 2021/22 il Mezzogiorno cresce del 10,7%, avvicinandosi al Centro-Nord (+11%) e più del Nord-Ovest che registra, invece un +9,9% e, nella previsione per il 2024/25, al netto dell’incertezza sulle scelte di politica monetaria che saranno effettuate dalla BCE nel corso del 2023, evidenziano uno scarto fra Mezzogiorno/ Centro-Nord che rimane più contenuto rispetto alle passate fasi di ripresa ciclica.
Trattasi per la Cisl di un buon viatico che conferma le potenzialità del Mezzogiorno a cui deve essere data concretezza e stabilità attraverso le misure messe a disposizione dall’armamentario nazionale e comunitario, perché mancano ancora all’appello, rispetto al 2008, circa 300.000 posti di lavoro.
Preoccupante, invece per la Cisl è il dato del Rapporto sulla perdita di circa 300.000 laureati meridionali a causa della cosiddetta “fuga dei cervelli” da contenere attraverso l’offerta di adeguate prospettive di crescita occupazionale di qualità, che non potranno assolutamente farsi attendere.
Oggi, rispetto all’origine della “Questione Meridionale”, abbiamo maggiori risorse e strumenti quali il PNRR rispetto al quale e urgente velocizzare l’attuazione degli interventi garantendo la “quota Mezzogiorno del 40%” da associare alla spesa dei Fondi Strutturali Europei 2014-2020, nonché programmando accuratamente il settennio 2021/27.
Per la Cisl, gli strumenti a disposizione come i Contratti di Sviluppo, per sostenere e qualificare l’offerta produttiva del Mezzogiorno, e l’ipotesi della ZES unica associate alla misura della “decontribuzione Sud” da rendere strutturale, potranno aiutare la realizzazione degli auspicati obiettivi di coesione attesi da tempo”, conclude Ganga.

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