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Donat Cattin. Furlan: “Rimane una figura di riferimento per la Cisl e per tutto il mondo del lavoro. Non ha mai smesso di essere un sindacalista”

Pubblicato il 14 Mar, 2019

14 marzo 2019-  “Ricordando Carlo Donat Cattin, le ragioni e il profilo del suo impegno, ricordiamo la centralità del lavoro e della persona, quindi dell’agire sindacale nell’esperienza originale della CISL, della quale Carlo Donat-Cattin è stato un illuminato testimone”. Lo ha sottolineato oggi la Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan al Senato nel suo interventoall’iniziativa della Fondazione Carlo Donat- Cattin nel centenario della nascita dell’esponente politico.

“Carlo Donat-Cattin ha rappresentato durante la sua intera vita e militanza, prima sindacale e poi politica e di Governo, una figura di riferimento per il mondo del lavoro, con una straordinaria e non usuale continuità di pensiero e di azione, quindi di coerenza, che non ha mai cambiato”, ha aggiunto la leader Cisl. “La sua impronta, il suo modo d’intendere il rapporto con il mondo erano e sono sempre rimasti quelli di un sindacalista nel senso più profondo e nobile del termine. Si possono ancora oggi valorizzare aspetti straordinariamente moderni del suo contributo e un’ulteriore interpretazione del rapporto con Giulio Pastore fondatore della Cisl certamente dialettico in molte fasi, ma prezioso, e non casuale, di una fede mai ostentata, profonda, serena, sincera”.

Secondo la Furlan “in quell’approccio era ben riconoscibile il loro comune intendere le esigenze concrete del popolo dei lavoratori e l’interesse ai bisogni reali di quel popolo, materiali e immateriali, al progresso nelle condizioni di lavoro e di vita, alla crescita culturale e umana e perciò all’indispensabile lavorio quotidiano e costante del sindacato e della politica”. La leader Cisl ha sottolineato anche che pur operando in un’epoca profondamente differente da quella odierna, la modernità del pensiero di Carlo Donat-Cattin consente di cogliere, anche oggi, l’evidente filo rosso che lega le due stagioni. “Sono i valori fondativi e immodificati della Cisl, la cui traduzione nell’oggi non ne ha ridimensionato l’originaria portata anticipatrice, che ha saputo attraversare gli immensi cambiamenti avvenuti nelle scansioni storiche che si sono succedute”, ha affernato Furlan.

“Una concezione della rappresentanza sociale e di quella politica coraggiosa e rigorosa, fondata sulla competenza, il principio dell’analisi dalla quale discendono linee d’azione mai improvvisate, ma esito di elaborazioni profonde e collettive, di ascolto, confronto e condivisione.Un’idea delle priorità a partire dalla persona e dal lavoro, una visione della società solidaristica e dell’azione programmatica. La ricerca costante della condivisione fondata sul confronto e sulla prassi negoziale. Nel modo di agire di Carlo Donat-Cattin si ritrova l’orientamento partecipativo che ispira da sempre la Cisl. La ricerca della coesione e della giustizia rappresenterà una costante durante tutto il suo itinerario, prima di sindacalista poi di uomo della politica e delle istituzioni, come avvenne anche nella sua esperienza amministrativa, a Torino, caratterizzata dall’impegno sui temi dell’occupazione. Ecco perché, certa di non mancare di rispetto all’uomo politico, mi sento di affermare che Carlo non ha mai smesso di essere un sindacalista, nel senso non formale del termine, perché l’essere sindacalista prima ancora che un modo di fare è un modo di essere che lo ha sempre accompagnato. E d’altra parte non si può smettere di essere ciò che si è, ma si può solo cambiare ciò che si fa”, ha concluso Furlan.

http://youtu.be/ynIMhj1Kiyw

 

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