“Grazie a tutta la comunità della Cisl del Veneto capace di essere sempre in prima linea per dare risposte ai lavoratori, ai pensionati, ai giovani, alle donne, alle famiglie, agli immigrati, che sanno di poter trovare nel nostro sindacato un presidio solido di tutela, di prossimità, progettualità sociale, solidarietà, coesione”. Lo ha detto la Segretaria Generale della Cisl Daniela Fumarola a Mogliano Veneto al Congresso regionale della Cisl Veneto. Fumarola ha poi affermato che “abbiamo da affrontare la sfida del lavoro che cambia molto rapidamente. Ma lavoro significa anche sfida delle competenze. Non abbiamo un problema di quantità del lavoro, ma di qualità. Bisogna fare un potentissimo investimento in formazione perché le imprese hanno bisogno di professionalità, di lavoratori che non riescono a trovare”. Tornando sulla legge sulla partecipazione, Fumarola ha ribadito che si tratta di “una svolta davvero storica perché questo tempo ha bisogno di un esercizio di corresponsabilità e la partecipazione è lo strumento che può realizzarla attraverso la contrattazione. Tocca a noi far sì che la partecipazione dei lavoratori diventi un’opportunità di crescita economica e culturale in ogni singola azienda, in ogni singolo territorio. Quello che finora è stato un fenomeno spontaneo, anche in Veneto, deve essere rafforzato. Deve diventare prassi. Perché la partecipazione e il protagonismo del lavoro, oggi rappresentano un fattore ancora più importante di quanto sia stato in passato. E’ la chiave per affrontare tutte le grandi sfide che abbiamo davanti”. Fumarola ha sottolinesto che “lavoro, transizione ambientale, digitale e demografica, sanità e servizi sociali, istruzione , formazione e opportunità per i giovani, infrastrutture, politiche industriali e di coesione: sono tutte partite decisive, che coinvolgono in profondità il tessuto produttivo e sociale di questa regione. La priorità è garantire la sicurezza e la salute di chi lavora, perché anche la perdita di una sola vita è un prezzo inaccettabile. Una media di più di tre morti al giorno a livello nazionale rappresenta una vergogna indegna di un paese civile”.
