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Agroalimentare. Sindacati sul piede di guerra: “Parmalat. Riconsegna azioni al Comune di Roma è decisione inaccettabile”

“La decisione di Parmalat di procedere alla riconsegna spontanea
delle azioni è una scelta assolutamente sbagliata, frutto della
mancata volontà delle parti di addivenire a soluzioni ponte capaci
di assicurare continuità produttiva e salvaguardare il lavoro
dell’intera filiera. Ci chiediamo ora quali siano i tempi della
fuoriuscita di Parmalat da Centrale del Latte di Roma, chi gestirà
l’azienda, chi pagherà gli stipendi ed il latte agli allevatori.
Pretendiamo risposte chiare, fuori dall’ambiguità di comportamenti
che finora auspicavamo dipendessero dalla necessità di trovare
soluzioni extragiudiziali ed invece, fuori da ogni logica, hanno
spinto Parmalat a “staccare la spina” nel peggior modo
possibile.”

Lo dichiarano le segreterie nazionali di Fai-Cisl, Flai-Cgil e
Uila-Uil commentando l’ennesimo episodio di una vicenda annosa
intorno allo storico marchio romano ed agli assetti societari di Clr,
che fornisce lavoro ad oltre un migliaio di persone, tra lavoratori
diretti ed indotto, ed il cui contenzioso si sta giocando sulla pelle
dei lavoratori.

“Una notizia drammatica e inaccettabile, che arriva come una doccia
fredda, senza che vi sia stato il benché minimo confronto con il
sindacato e nonostante fino a qualche giorno fa il management di
Parmalat ci avesse fornito rassicurazioni circa la volontà di
difendere i volumi produttivi e l’occupazione. Ci sentiamo
profondamente delusi dal Comune di Roma e dalla stessa Parmalat, i
cui comportamenti non hanno finora consentito di trovare soluzioni
per difendere la ricchezza di un’eccellenza del settore del
latte” insistono i sindacati.

“Per anni abbiamo sostenuto l’esigenza di un dialogo costruttivo
che sanasse il passato senza compromettere il futuro di un’azienda
sana che produce ricchezza per l’economia territoriale”
proseguono Fai, Flai e Uila “ed invece la sentenza di aprile
scorso, condannando la Parmalat alla restituzione delle azioni e di
oltre 43 milioni di euro di dividendi, ha rigettato nel buio il
futuro della Centrale del Latte di Roma e dei lavoratori. Nelle
prossime ore, ci attiveremo con tutti i soggetti coinvolti per aprire
un tavolo di crisi e, insieme ai lavoratori e alle strutture
territoriali di Fai, Flai e Uila, metteremo in campo tutte le
iniziative di lotta fino a quando non saranno chiare le reali
intenzioni del Comune.”

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