
Furlan si sofferma sul comportamento della Ue sulla vicenda. “Se c’è un convitato di pietra in queste giornate convulse di scontro politico tra Francia e Italia è proprio l’Europa e le sue istituzioni, assolutamente silenti, ferme in un immobilismo davvero imbarazzante. Dove è finita la solerzia della Commissione Europea nel richiamare i Paesi al rispetto dei vincoli capestro del fiscal compact o a salvaguardare più volte i principi nella libera concorrenza nei settori dei trasporti , delle telecomunicazioni, dell’energia? -chiede retoricamente Furlan- Questo è l’aspetto più preoccupante e, diciamolo, ‘desolante’ della querelle sui cantieri di Saint Nazare, dove si gioca una battaglia di equilibri diplomatici, che stanno mettendo a rischio l’industria della difesa europea e l’intenzione più volte rilanciata di costruire una sicurezza comune ” .
“Cerchiamo per una volta di volare alto, senza per questo fare passi indietro. L’Europa si costruisce valorizzando le potenzialita’ industriali, occupazionali e di mercato, mettendo al centro gli interessi delle persone e del lavoro” aggiunge Furlan, “questa e’ oggi la scommessa da rilanciare. Se invece qualcuno difende solo il proprio orticello, pensando di ricavarne un maggiore consenso politico, divide ulteriormente questa Europa, gia’ minata dalla Brexit e dalla scarsa solidarieta’ sull’accoglienza dei profughi. Sarebbe il colpo mortale al sogno a cui noi non rinunciamo della costruzione degli Stati Uniti d’Europa, il vero argine al populismo ed alla via pericolosa e senza ritorno dei nazionalismi”.



