22 febbraio “La Cisl saluta positivamente che importanti società italiane, come la Snam e il Consorzio Italiano Biogas, siano stati tra i promotori del Consorzio europeo “Gas for Climate” che ha riunito le più grandi imprese del settore industriale e del settore agricolo, per proporre un progetto ambizioso di produzione su scala europea di Gas da fonte rinnovabile che apporta benefici interessanti alla lotta ai cambiamenti climatici, alla riduzione della dipendenza europea dagli approvvigionamenti energetici dall’estero e importanti risultati occupazionali nell’agricoltura , nei servizi energetici e nell’innovazione tecnologica”. Lo dichiara in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, commentando il nuovo studio presentato oggi dal consorzio Gas for Climate, che riunisce sette aziende europee di primo piano nel trasporto di gas naturale (Snam, Enaga’s, Fluxys, Gasunie, GRTgaz, Open Grid Europe e Tigf) e due associazioni attive nel settore del gas rinnovabile (Consorzio Italiano Biogas e European Biogas Association). “Il Governo- sottolinea Colombini- deve aprire subito un confronto per la realizzazione del progetto in Italia ed in Europa. Il progetto gas da fonti rinnovabili del consorzio europeo Gas for Climate rappresenta un contributo sostanziale al raggiungimento degli obiettivi dell’Accordo di Parigi per l’azzeramento delle emissioni di CO2 al 2050. Dei 140 miliardi di euro stimati di produzione europea , l’Italia può porsi l’obiettivo di realizzarne almeno un terzo, almeno per un valore di 40 miliardi. La Cisl chiede un tavolo congiunto tra il Ministero dello Sviluppo economico ed il Ministero dell’Agricoltura per la messa in opera in Italia del progetto gas da fonti rinnovabili, biometano cioè dalla gestione anaerobica degli scarti vegetali dell’agricoltura e dei rifiuti organici della raccolta differenziata dei rifiuti urbani. Oltre che per l’ambiente e per la bolletta elettrica, ci sarà un importante risultato anche per l’occupazione”. “Infine- conclude Colombini- proponiamo che sia la Regione Puglia ad essere capofila delle regioni per l’avvio della produzione di gas da fonti rinnovabili per cercare di comporre una contrapposizione sulla Tap che invece diventa un’infrastruttura utile anche per la distribuzione di biogas da produrre nelle regioni meridionali”.