Cagliari, 15 marzo 2018.
Per evitare di indebolire “LAVORAS” ( Legge di stabilità 2018) è necessario che nel programma si dia adeguato rilievo alle politiche attive del lavoro e della formazione. Questa esigenza è stata presentata stamattina dalla segreteria regionale della Cisl sarda ricevuta in audizione dalla II Commissione Lavoro, Cultura e Formazione del Consiglio regionale.
La Giunta regionale – contrariamente a quanto stabilito e discusso in sede di partenariato il 16 febbraio scorso – ha dato via libera a una delibera che penalizza le azioni di tipo strutturale, quelle che intervengono sul capitale umano. Cioè le misure volte a garantire maggiori competenze per poter accedere al mercato del lavoro (o per rientravi) ai giovani, disoccupati, soggetti in ammortizzatori sociali in Sardegna.
Dal territorio proviene una forte domanda formativa, come testimonia il fatto che a tutt’oggi oltre 11 mila persone in Sardegna sono in formazione attraverso il meccanismo dell’autofinanziamento (ossia giovani e famiglie che pagano per accedere a servizi formativi), per ottenere un adeguamento delle competenze o qualifiche professionali, mentre sono ancora oltre 4.600 i lavoratori provenienti dai bacini degli ammortizzatori sociali che attendono un’occasione di riqualificazione per essere ricollocati.
La Cisl ha chiesto alla II Commissione consiliare: 1) di ripristinare la struttura originaria del programma, con un riequilibrio delle somme tra i diversi strumenti, 2) reinserire tra gli altri interventi specifici la misura “mini assegni individuali per partecipazione a corsi di qualificazione o riqualificazione” in favore degli ultra cinquantenni; 3) rafforzare il legame tra incentivi per le assunzioni a tempo determinato a seguito della conclusione di un tirocinio o un percorso formativo di qualificazione o adeguamento delle competenze; 4) attivare immediatamente l’Osservatorio previsto in legge, cui dare compito di analizzare con cadenza mensile il funzionamento degli strumenti e il loro tiraggio finanziario, 5) convocare nuovamente il tavolo partenariale per valutare, sulla base del monitoraggio effettuato, l’eventuale necessità di rimodulare le somme tra macro voci e, all’interno di queste, tra i singoli strumenti operativi; 6) il riconoscimento di una partecipazione attiva e strutturale dei soggetti privati accreditati, il cui ruolo non può che rafforzare e migliorare l’efficacia dell’azione di ASPAL( Agenzia sarda politiche attive del lavoro) sul territorio.
La Cisl sarda chiede che venga modificata la delibera e che si che tenga conto delle richieste avanzate dalla Cisl sarda.