Roma, 27 giugno- “Se il 2017 ha registrato un lieve miglioramento dei dati infortunistici generali dei lavoratori italiani, i primi cinque mesi del 2018 evidenziano un incremento degli infortuni mortali in particolare dei lavoratori stranieri e degli infortuni su strada per spostamenti per lavoro e nel tragitto casa lavoro casa”. E’ quanto evidenzia in una nota il Segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini, commentando la Relazione presentata oggi alla Camera dall’ Inail. “Rimane grave il tasso delle irregolarità amministrative delle oltre 16.000 aziende controllate con il 90% delle ispezioni Inail che rilevano infrazioni, rispetto all’85% del 2016 circa 50.000 lavoratori sono stati regolarizzati grazie alle ispezioni, così come resta elevato lo scarto tra le denunce ed i casi riconosciuti dall’istituto assicurativo sulle malattie professionali che riconosce solo al 37% dei lavoratori l’origine lavorativa delle malattie denunciate. Di contro, nel 2017, c’è un avanzo di bilancio di oltre 1 miliardo e 600 milioni con una riduzione delle prestazioni a favore dei lavoratori, mentre anche per il 2018 c’è una riduzione dei premi e dei contributi a favore delle imprese. Diminuiscono le prestazioni a favore dei lavoratori, si abbassano i contributi alle imprese e contemporaneamente si riduce anche il riconoscimento del numero degli infortuni mortali e delle malattie professionali. Sono dati fortemente contraddittori che devono essere approfonditi e verificati- sottolinea Colombini- in particolare i tumori professionali per i quali l’impegno dell’Inail, secondo la Cisl, deve essere decisamente potenziato e migliorato, con una strategia di intervento diretto sia per la prevenzione che nell’accertamento e nella cura delle patologie. Se i decessi per gli infortuni mortali nel 2017 sono stati 651, quelli per malattia professionale nel 2017 già accertati sono stati 1206, un numero quasi doppio rispetto agli infortuni mortali. Le aziende che hanno un sistema di certificazione della gestione della salute e sicurezza, in un’indagine condotta con Accredia, l’ente di certificazione nazionale, hanno una riduzione di circa il 16% degli infortuni, che nel 40% dei casi sono anche meno gravi. Inoltre notevoli sono i progressi nelle tecnologie sviluppate dall’Inail nel centro di Budrio per il recupero delle capacità lavorative per le menomazioni subite a causa di gravi infortuni sul lavoro. Questi dati positivi possono essere un’indicazione per individuare quali siano le misure migliori da adottare per dare più sicurezza nei luoghi di lavoro nell’immediato futuro”. “In sintesi – conclude Colombini- le linee d’azione da sviluppare nell’immediato futuro sono: più controlli, anche coordinati con il sistema regionale delle ASL, come proposto dal Presidente Massimo De Felice, più Ispettori del Lavoro come indicato dal Ministro Luigi Di Maio, ma anche incentivi più mirati, come la diffusione delle certificazioni dei sistemi di gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e soprattutto una maggiore prevenzione e tutela delle malattie e dei tumori professionali con il potenziamento della ricerca e di un maggiore impegno diretto da parte dell’Inail”.