Emilia Romagna, 25 luglio 2018. “Esprimo grande soddisfazione per un accordo che aspettavamo dal 30 aprile 2013 e che da un lato riconosce un aumento salariale immediato ai lavoratori, per i quali viene definito un sistema di flessibilità contrattuale, e dall’altro valorizza la professionalità del lavoro stagionale». Con queste parole Enrico Gobbi, segretario generale di Fisascat Cisl Emilia Centrale, commenta l’accordo raggiunto tra Confesercenti e i sindacati per il rinnovo del contratto del settore turistico nazionale, che riguarda anche alcune migliaia di lavoratori della provincia. «Proprio il settore del turismo – prosegue – è uno di quelli destinati a crescere nella nostra economia, e che comunque conta 280 mila arrivi, 550 mila presenze e 3.400 imprese turistiche. Osserviamo, nel corso degli anni, un lento e costante aumento del numero dei lavoratori (nel 92% dei casi nella ristorazione, con bar, ristoranti, catering, quindi per il 4,6% nell’alloggio e il restante 2,9% tra agenzie viaggi e tour operator) che vi operano e che meritavano più certezze dal punto di vista occupazionale». Complessivamente si parla di un settore che, nel reggiano, contempla 680 unità locali, con sedi secondarie, filiali, succursali, negozi di imprese con sede in altre province, che portano a 4.068 le localizzazioni nel settore turistico. Con il nuovo accordo, operativo per circa 400 mila dipendenti in Italia, ci sarà un aumento salariale lordo differente, in base alle figure d’inquadramento. «Finalmente dopo una lunga e complessa trattativa – aggiunge il segretario – è arrivato questo rinnovo che va ad uniformare i livelli normativi ed economici già raggiunti nei mesi scorsi nel comparto. Per chi lavora nella ristorazione o nei pubblici servizi, ad esempio, ed è inquadrato nel IV livello, l’aumento salariale sarà suddiviso in cinque tranche da corrispondere entro dicembre 2021. Nonostante la crisi il settore turistico rimane uno dei settori più dinamici dell’economia con una spiccata caratteristica di stagionalità. Chi vi opera merita la giusta remunerazione e le giuste garanzie: in questo modo sarà possibile migliorare la qualità del servizio offerto partendo dai dipendenti delle agenzie di viaggio fino ad arrivare a chi lavora nella ristorazione. Ricordo, infine, che il 30% degli addetti è di sesso femminile, il 13% è under 35, e il 15% di stranieri fasce fragili che hanno bisogno di stabilizzazioni contrattuali. La nostra priorità – conclude Gobbi – è quella di contrastare il dumping contrattuale e la concorrenza sleale per l’interesse delle aziende e dei lavoratori”.