Roma, 30 luglio 2018. “Il via libera delle commissioni finanze e lavoro della Camera agli emendamenti sui nuovi voucher è per noi una gran brutta notizia. L’idea dell’autocertificazione del lavoratore, insieme a quella di estendere il tempo di comunicazione all’Inps, spalmando le 4 ore minime di lavoro previste, rimangono per noi un grave errore. Si rischia di introdurre una controriforma del mercato del lavoro agricolo fatta a colpi di emendamenti. Se il Decreto Dignità voleva ridurre la precarietà, con l’ampliamento dei voucher in agricoltura otterrà il contrario”. Così il Segretario generale della Fai Cisl Onofrio Rota. “L’approccio ideologico – spiega il sindacalista – rischia di smantellare il contratto nazionale, con tutti i suoi strumenti di tutela e flessibilità per lavoratori e imprese. Ricordiamo infatti che in agricoltura esiste persino la possibilità di lavorare a chiamata, anche per un solo giorno. Di voucher concepiti in questo modo dunque non c’è assolutamente bisogno. Si autorizzano a fare i furbi quegli imprenditori che vogliono fare concorrenza sulla pelle dei lavoratori e non sulla qualità delle produzioni. Anche le segnalazioni che giungono al nostro numero verde SOS Caporalato ci parlano di un dilagare del lavoro nero e grigio che con i voucher troverebbe soltanto ampia legittimazione. Se almeno venissero coinvolti gli enti bilaterali nella gestione dei voucher il mercato del lavoro troverebbe un maggiore controllo, ma evidentemente non è questo l’obiettivo del governo”. “Intanto il 31 luglio – conclude Rota – torneremo in piazza insieme alle altre sigle, e faremo di tutto affinché in aula si apra un confronto meno ideologico e si agisca riconoscendo che il mercato del lavoro agricolo, in quanto ampiamente stagionale e non accessorio, prevede già tanta flessibilità contrattuale, e non necessita di forzature”.