Roma 16 ottobre 2018 – “Mancano una manciata di giorni al 31 ottobre, data in cui cesserà la disciplina transitoria dei contratti in somministrazione a tempo determinato e dalla quale la legge 96/2018, c.d. Decreto Dignità, comincerà a produrre i suoi effetti”. Così in una nota la FeLSA Cisl Lazio. “Un intervento a tinte chiaro-scure”, commenta Paolo Di Gerio, Segretario Generale FeLSA Cisl Lazio “perché se da una parte appare condivisibile l’intenzione del legislatore di favorire la stabilità dei rapporti di lavoro, ci lascia perplessi che l’intervento legislativo investa la somministrazione a tempo determinato che, tra le tipologie contrattuali di lavoro subordinato e flessibile, è certamente una fra le più tutelate. E’ vero che la somministrazione a tempo determinato, seppure concepita per accompagnare il lavoratore in una flessibilità fisiologica del mercato del lavoro, ha conosciuto fenomeni degenerativi quali reiterazioni estreme di contratti e missioni molto brevi. Tuttavia intervenire in maniera così netta e decisa, in un mercato del lavoro che, per effetto delle norme succedutesi nel tempo è stato deregolamentato per l’utilizzo della somministrazione a termine, rischia di creare degli effetti paradossali. A tal punto che le Agenzie per il Lavoro, per non applicare le nuove limitazioni previste dalla legge (durata massima del rapporto di lavoro e causali), potrebbero decidere di lasciare a casa i lavoratori o dare seguito a fenomeni di turnover. E’ opportuno quindi che si ponga grande attenzione per fare in modo che gli effetti pratici dell’intervento legislativo non producano ulteriori e drammatiche storture rispetto a quella che era l’intenzione del legislatore, e che la contrattazione svolga un ruolo decisivo per tutelare il lavoro flessibile e favorire le transizioni a tipologie di contratto più stabili”.