Modena 30 ottobre 2018 – “Blocco di straordinari e progetti dal 12 novembre. Stiamo, inoltre, verificando in quale o in quali date proporre lo sciopero”. Lo hanno deciso i sindacati confederali dopo l’esito negativo dell’incontro di conciliazione tenuto ieri mattina in prefettura con l’Azienda Usl di Modena a seguito dello stato di agitazione proclamato dalle organizzazioni dei lavoratori per la vertenza sul salario accessorio. Fp Cgil Modena, Cisl Funzione pubblica Emilia Centrale e Uil Fpl Modena giudicano insufficiente e tardiva la proposta avanzata dall’azienda.
“Ci ha proposto un accordo esclusivamente sulla questione fasce. Niente da fare, invece, per il pagamento del saldo della produttività 2017 e del ripristino dell’acconto mensile, per i quali l’azienda non ha saputo fornire tempi precisi – riferiscono Alessandro De Nicola (Fp Cgil), Fabio Bertoia (Cisl Fp) e Nicola Maria Russo (Uil Fpl) – Il pagamento delle sole fasce dividerebbe ulteriormente i lavoratori, aumentando il malcontento. Già l’azienda ha diviso i lavoratori pagando il saldo 2017 alla sola dirigenza, non è concepibile dividere anche il comparto al suo interno pagando solo le fasce, che riguardano il 25% dei lavoratori. Ci sono tutte le condizioni favorevoli per pagare il saldo di produttività 2017 anche al comparto. A questo proposito i revisori dei conti si sono già espressi il 25 settembre. L’azienda, poi, continua a parlare di rischio di danno erariale. Ma legato a cosa? Al sistema di valutazione o alla mancanza delle relazioni tecnico-finanziarie che dovevano accompagnare i contratti aziendali? – chiedono i sindacati – Sono due mesi che ci tengono inchiodati sulla questione della valutazione, ma non si sono presi la briga di dire che il danno erariale potrebbe essere legato all’assenza delle relazioni tecnico-finanziarie da allegare ai contratti e che dovevano certificare il rispetto del tetto del fondo. Una “toppata” clamorosa per l’azienda! Forse è proprio per questo che per due mesi non ci hanno fatto vedere gli atti relativi. L’azienda, se crede di essere vicina ai propri lavoratori, dia un segnale forte e, oltre, alle fasce – concludono Alessandro De Nicola (Fp Cgil), Fabio Bertoia (Cisl Fp) e Nicola Maria Russo (Uil Fpl) – proponga il pagamento del saldo di produttività 2017, così come ha già fatto per la dirigenza”.