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Emilia Romagna. Frignano, Cisl e Cgil: la politica faccia la sua parte per dare corso alla fusione Lama-Montecreto

Pubblicato il 31 Ott, 2018

Modena 31 ottobre 2018 – ”Non fare oggi quello che potresti fare domani: ecco la filosofia adottata dalle forze politiche nel Frignano. La politica del rinvio è purtroppo la linea guida prediletta dai sindaci e dai tecnici dell’Unione del Frignano». Lo affermano Vincenzo Tagliaferri (responsabile Cisl Frignano) e Marinella Ricci (coordinatrice Cgil Frignano) a proposito dell’esito negativo del referendum dello scorso 7 ottobre sull’ipotesi di fusione tra i Comuni di Lama Mocogno e Montecreto. ”In questo territorio non si può costruire un’Unione integrata e soprattutto che funzioni, non si possono fare fusioni, non si può aprire un tavolo per concordare un Patto per lo sviluppo, non si può fermare il continuo abbandono del territorio: meglio arrivare alla chiusura del singolo Comune piuttosto che fare una fusione – dichiarano i rappresentanti di Cisl e Cgil del Frignano – A Montecreto hanno prevalso i no, sia pure di poco. Secondo noi è stata persa una buona occasione per fare finalmente qualcosa di utile per i cittadini che, crediamo, hanno ben poco di cui gioire. Un Comune delle dimensioni di Montecreto con un tasso di abbandono elevato e una popolazione che invecchia, con tutti i problemi sociali che questo comporta, con la fusione avrebbe potuto contare su risorse preziose per un progetto di rilancio. 

Così, invece, – sostengono Tagliaferri e Ricci – rischia di continuare a vegetare, con~la speranza, crediamo vana, che Fanano o Sestola o altri Comuni propongano alternative alla fusione con Lama Mocogno. Probabilmente ha prevalso la paura del cambiamento rispetto ai vantaggi e alle opportunità della fusione.
A questo punto dovrebbe essere la politica a svolgere un ruolo di prospettiva portando comunque a termine il progetto di fusione Lama-Montecreto, nel rispetto di un voto che ha comunque avuto una sua maggioranza di consensi.
Alla luce di ciò, vanno colte le aperture da parte delle varie forze politiche, che se serie e concrete, – concludono i responsabili Cisl e Cgil del Frignano – ci darebbero la possibilità di aprire subito un confronto per misurarci con i fatti”.

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