Roma, 26 novembre 2018. Nel corso di questa settimana a Torino avremo degli appuntamenti importati con FCA – CNHI – Ferrari. Si parte con la giornata di martedì 27 novembre 2018, presso Unione Industriali di Torino, con il primo giorno di trattativa per il rinnovo del Contratto Collettivo di Lavoro (CCSL) in scadenza al 31 dicembre 2018. Per terminare nelle giornate di giovedì 29 novembre e 30 novembre con gli incontri con i massimi vertici di FCA e CNHI; incontri che avranno al centro le strategie dei due gruppi sui piani industriali e gli investimenti che riguarderanno gli stabilimenti italiani. Sono appuntamenti sui cui abbiamo grandi aspettative.
Nell’incontro di domani, presentiamo a FCA-CNHI-Ferrari le richieste che unitariamente come FIM-CISL insieme alle altre organizzazioni – che insieme a noi hanno sottoscritto gli ultimi accordi- per rinnovare il contratto in scadenza a fine anno. Richieste che hanno avuto l’ok nei giorni scorsi da oltre il 98% degli RSA, in rappresentanza degli oltre 80.100 dipendenti degli stabilimenti italiani FCA.
Domani si aprirà ufficialmente la fase di negoziazione per il nuovo contratto di gruppo, con la piattaforma e le richieste che verranno presentate dai segretari generali e quelli nazionali. Per la Fim-Cisl saranno presenti Marco Bentivogli e Ferdinando Uliano oltre ad una delegazione in rappresentanza degli stabilimenti italiani,
La piattaforma e le richieste contenute sono molto ambiziose e innovative su tutti i temi, a partire da quello salariale con la conferma del sistema premiante introdotto nell’ultimo contratto, a cui si affianca la nuova richiesta di un incremento salariale del 10% del valore complessivo della paga base, mensilmente pari a circa 175,30 euro nei 4 anni sul 3°gruppo 1° fascia. A seguire ci sono le richieste di miglioramento delle tutele sulla sanità e previdenza integrativa per i lavoratori e le loro famiglie, con un incremento del contributo aziendale. L’innovazione tocca poi i temi della professionalità, del Diritto allo Studio e della formazione continua indispensabili per il rafforzamento delle competenze e del suo riconoscimento economico. Sull’orario di lavoro si punta a migliorare la gestione dei tempi di conciliazione vita e lavoro migliorando uso dei permessi retribuiti, flessibilità oraria, introduzione della banca ore, dello smart working, delle ferie solidali, aumento del part-time oltre a prevedere aumenti economici su alcune turnistiche, indennità sui festivi e sugli straordinari e recuperi. Sull’inquadramento professionale si chiede la verifica del sistema sperimentale a fasce adottato per i nuovi assunti, definendone gli aspetti delle nuove professionalità e competenze trasversali richiesta dal cambiamento in atto con industry4.0. Uno spazio importante hanno poi i temi relativi al rafforzamento delle relazioni industriali, della partecipazione e dei diritti. L’obiettivo che ci poniamo è rinnovare il contratto positivamente nei suoi contenuti e in tempi brevi.
Mentre, nella giornata di giovedì 29 novembre e venerdì 30, i nuovi vertici di FCA e CNHI incontreranno i vertici sindacali di FIM-CISL, UILM-UIL, FISMIC, AQCFR E UGLM, al centro degli incontri le strategie industriali dei gruppi sugli stabilimenti italiani.
In particolare con FCA la partenza degli investimenti del piano industriale 2018-2022 e le allocazioni dei nuovi prodotti. Il dato della produzione nel 2018 è in flessione rispetto all’anno precedente per la prima volta dopo 5 anni di continua crescita e anche l’uso di ammortizzatori sociali sta riprendendo negli ultimi mesi dopo anni di continuo calo. Le maggiori priorità riguardano la partenza degli investimenti negli stabilimenti di Pomigliano d’Arco, del Polo Produttivo di Torino con Grugliasco e Mirafiori, di Melfi e poi a seguire in tutte le altre realtà da Modena a Cassino. Ci aspettiamo una conferma delle decisioni assunte nel piano su modelli, con il rafforzamento dei marchi Jeep, Maserati, Alfa Romeo e Fiat, sulle motorizzazioni, ma soprattutto chiediamo che gli investimenti partano immediatamente per invertire la flessione degli ultimi mesi e soprattutto per raggiungere l’obiettivo della piena occupazione.
Per CNHI invece sarà importante analizzare le strategie del gruppo e gli investimenti negli stabilimenti italiani dei settori dell’agricolo, del movimento terra e dei veicoli commerciali. Da preoccupazione la situazione di difficoltà che sta attraversando nell’ultimo periodo il settore di Iveco Defence, come organizzazioni sindacali abbiamo recentemente richiesto uno specifico incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico per capire meglio le scelte che il governo italiano sta attuando per evitare impatti negativi sul fronte occupazionale.