Roma, 28 novembre 2018. Nell’incontro di domani con Ceo FCA Mike Manley e con responsabile EMEA Pietro Gorlier dovrà avere al centro la concreta partenza degli investimenti del piano industriale 2018-2022 e le allocazioni dei nuovi prodotti per gli stabilimenti italiani.
I dati della produzione del terzo trimestre del 2018 degli stabilimenti finali di FCA segnalano una riduzione del -3,6% rispetto i dati record del 2017. Il 2018 sta segnando una flessione nella produzione in tutti gli stabilimenti ad eccezione di quello di Sevel, dopo 5 anni di continua crescita, e questo sta impattando sull’occupazione con una ripresa dell’uso degli ammortizzatori sociali.
L’effetto del rallentamento dei volumi e la flessione riscontrata nei dati di vendita nel nostro paese evidenziano l’urgenza di lanciare immediatamente nuovi prodotti negli stabilimenti italiani. Dal mese di luglio 2018 ci troviamo nella situazione di avere due modelli in meno, Fiat Punto e Alfa Romeo Mi.To, che non verranno più prodotti negli stabilimenti di Melfi e Mirafiori.
Solo questi fermi di produzione hanno determinato oltre 1.600 posizione lavorative a zero ore e una contrazione nei volumi per il 2018 di circa 14.000 vetture in meno.
La scelta di rallentare il completamento del piano, rinviando alcuni investimenti nel corso del 2017 e l’attesa prima della presentazione del piano industriale 2018-2022, hanno pesato su produzioni e occupazione. Ora che dopo il piano presentato il 1 giugno, sono stati individuati i prodotti e le linee strategiche, è il tempo di accelerare i tempi lanciando le produzioni, le nuove motorizzazioni e gli investimenti sulla guida autonoma.
Solo così si può invertire la tendenza negativa dell’ultimo semestre e cogliere l’effetto positivo sull’occupazione. Il piano industriale 2018-2022 destina agli stabilimenti italiani nei prossimi anni nove degli undici modelli previsti per l’area Europa (EMEA). Certamente una scelta importante per il nostro paese, che da prospettiva al settore automobilistico e soprattutto dovrebbe contribuire in maniera importante e risolutiva agli aspetti di tenuta e crescita occupazionale.
Per questo nell’incontro di domani a Torino ci aspettiamo la definizione delle allocazioni dei nuovi prodotti e i loro tempi di attuazione, decisivi per garantire prospettive positive per gli stabilimenti italiani e per l’occupazione. Per alcune realtà, Pomigliano e il Polo Torinese di Mirafiori e Grugliasco, Melfi non è più possibile attendere ulteriore tempo, gli ammortizzatori a disposizioni sono limitati e in esaurimento. Significa passare dagli annunci ai piani di attuazione, destinando a Pomigliano una vettura premium a fianco della confermata Panda, al Polo Torinese aggiungere alle produzioni del Suv Levante una nuova vettura dopo lo stop di Mito, a Melfi una nuova vettura dopo lo stop della Punto. A seguire poi tutti gli altri stabilimenti, da Cassino a Modena.
Indispensabile poi è esaminare l’avanzamento del piano sulle motorizzazioni elettriche ed ibride e in particolare capire le prospettive degli stabilimenti italiani che producono motori, soprattutto quelli più esposti sul diesel.
La presenza domani dei nuovi vertici FCA è sicuramente un segnale positivo, di attenzione verso il nostro paese e verso questo sindacato che nel periodo della crisi con gli accordi ha salvato stabilimenti e occupazione di questo importante gruppo industriale, ci aspettiamo domani pertanto risposte concrete e altrettanto positive, non vogliamo neanche lontanamente esaminare situazioni negative sul fronte occupazionale, che invece stanno caratterizzando in questi giorni le scelte di un importante gruppo automobilistico come GM.