Roma 14 gennaio 2019 – Come temevamo la cosiddetta “ecotassa” inserita nella legge di Bilancio ha dato il suo primo effetto e non sull’ambiente ma sul piano triennale di 5 mld di investimenti di FCA annunciato lo scorso 30 novembre. Fare le auto elettriche è la cosa più semplice, infrastrutture e ecosistema per farle funzionare sono in Italia all’anno zero.
L’amministratore delegato di FCA Mike Manley ha annunciato la revisione del piano di investimenti nel nostro Paese segnalando che lo scenario è cambiato. Il Governo con “l’ecotassa” che però all’ambiente non darà giovamento, ha cambiato i presupposti su cui era stato costruito, tra l’altro non risolvendo i problemi ambientali, ma favorendo solo i produttori esteri, altro che sovranismo. Da tempo come sindacato abbiamo incalzato i produttori sulla necessità di accelerare la transizione verso l’elettrico: ora che avevamo raggiunto un’intesa, Fca e i lavoratori, il Governo sta rischiando di far saltare tutto. Occorrono almeno 20 mesi per avere i primi risultati.Il governo deve immediatamente ritornare sui propri passi e rivedere un provvedimento sciagurato che rischia di distruggere la nostra industria dell’auto e con essa migliaia di posti di lavoro. Se così non fosse la nostra risposta arriverà sotto palazzo Chigi con tutti i lavoratori di Fca, Cnhi e Ferrrari. Il governo deve capire che la transizione verso l’elettrico è da gestire in maniera graduale investendo nell ’ ecosistema, infrastrutture per garantire occupazione e una mobilità sostenibile per la salute e l’ambiente.
Così come è stata scritta “l’ecotassa” è un suicidio di Stato dell’industria automobilistica italiana. È necessario alla luce delle dichiarazione dell’ad Manley fare subito un incontro con i vertici di Fca per avere chiarezza sul piano quinquennale e relative assegnazioni produttive stabilimento per stabilimento. Non si possono far ricadere sui lavoratori e sull ambiente le insipienze della politica.