Roma 24 gennaio 2019 – “La vicenda del CARA di Castelnuovo di Porto apre scenari inquietanti e pone molti interrogativi. Che fine faranno i percorsi d’inclusione intrapresi, primi fra tutti i percorsi scolastici dei bambini, 14 i minorenni coinvolti, e quelli formativi e lavorativi? E che fine faranno i titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari? Saranno lasciati allo sbando e senza alcuna forma di protezione?”.
Così, in una nota, Luca Bozzi, segretario generale della Cisl di Roma Capitale Rieti.
“Non è cancellando percorsi sani di accoglienza e andando avanti a forza di sgomberi che possiamo pensare di affrontare il diritto delle persone alla migrazione per cercare una vita e un futuro migliore. Non è stato così nel passato della nostra civiltà e della nostra storia, non lo potrà tantomeno essere in un futuro globale. Riprendiamo il tessuto del dialogo sociale, riprendiamo il confronto prima che sia troppo tardi. Muna Hadid, Yallow Buba , Anszou Cissé non sono scarabocchi sulla lavagna da eliminare con un cancellino. Sono persone. Così come sono persone i dipendenti della cooperativa che rimarranno senza lavoro. Un dato è certo: avvelenare le fonti della solidarietà ci rende tutti più poveri, profondamente sbagliato pensare il contrario”.