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Pesca. Fai Cisl: “Rilanciare occupazione in acquacoltura, settore responsabile e sostenibile”

Pubblicato il 31 Gen, 2019

Parigi 31 gennaio 2019 – Produzione, sostenibilità, responsabilità, sicurezza alimentare, futuro della PCP (Politica Comune della Pesca), impatto sull’acquacoltura: sono alcuni dei temi affrontati nel consiglio consultivo per l’acquacoltura (ACC) svoltosi ieri e oggi a Parigi. A renderlo noto è la Fai Cisl, presente all’iniziativa con una delegazione composta dal Segretario nazionale Silvano Giangiacomi e il coordinatore nazionale Pierpaolo Piva.
“L’acquacoltura – dichiara Giangiacomi – è un settore dalle enormi potenzialità ma ancora da valorizzare in Italia. È necessario affrontare alcune sfide a livello europeo. Primo, la promozione della competitività, puntando su concorrenza leale, qualità degli standard ambientali, e assicurazione di un’etichettatura equa per UE e paesi terzi. Inoltre, occorre garantire uno sviluppo e una stabilità sostenibili, guardando a produzioni con alte prestazioni, alla disponibilità dei trattamenti, ad alimenti di qualità, alla tutela della salute dei consumatori. Infine, va migliorata la governance del comparto, attuando correttamente le norme europee e riducendo l’onere amministrativo per i produttori”.
“Accanto a queste sfide – conclude Giangiacomi – dev’esserci l’obiettivo più grande, che è quello di conciliare sviluppo, tutele e incremento occupazionale. Indispensabile, un’adeguata formazione per i tanti giovani che vogliono avvicinarsi a questo settore, per inserirli poi in un percorso lavorativo di crescita umana e professionale dalle prospettive davvero interessanti”.
Secondo la Commissione Europea, l’acquacoltura rappresenta in Europa quasi il 20% della produzione di pesce e dà lavoro a circa 85000 persone. Il comparto è composto principalmente da PMI e microimprese delle zone rurali e costiere. Nell’UE il volume della produzione complessiva è rimasto più o meno invariato dal 2000, mentre nello stesso periodo la produzione mondiale è cresciuta di quasi il 7% l’anno.

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