Roma, 1 aprile 2019. Da fonti di stampa abbiamo appreso che il Presidente del Banco Bpm considera il caso diamanti “chiuso”, affermando che “i diamanti” li abbiamo interamente spesati con gli accantonamenti messi a bilancio lo scorso anno».Tale affermazione ci lascia perplessi – dichiara Danilo Galvagni, Vicepresidente di Adiconsum nazionale – Infatti, quanto detto dal Presidente del Banco non trova riscontro nella Relazione di bilancio. Se è un desiderata di Fratta Pasini quello di ristorare tutti i risparmiatori, ne siamo contenti. Purtroppo, la realtà è ben differente.Inoltre – evidenzia Carlo Piarulli, Responsabile Nazionale Credito e Finanza Adiconsum – a pagina 31 della Relazione di bilancio 2018 del BPM è scritto che per 13.300 reclami (ma noi stimiamo che il venduto coinvolga almeno 40.000 risparmiatori) il petitum complessivo, al 31/01/2019, è pari a 430 milioni di euro, mentre le risorse finanziarie complessivamente messe a disposizione dal Gruppo Bpm per fornire ristoro alla clientela ammontano a 318,3 milioni di euro. Poi – aggiunge Piarulli – sebbene la Relazione dedichi all’argomento numerose pagine, non si capisce a quanto ammonti effettivamente il controvalore totale in diamanti venduto dal Banco, a differenza, invece, dei Bilanci di Intesa San Paolo e Mps che liquidano l’argomento in mezza paginetta, ma scrivono a quanto ammonta il venduto e confermano che hanno integralmente rimborsato l’investimento ai risparmiatori.È auspicabile – conclude Galvagni – che il Banco Bpm si allinei alle buone prassi degli altri istituti coinvolti nel caso.