Roma, 25 febbraio 2020 – Oggi in occasione dei 40 anni della Fiat Panda si è tenuto un evento importante presso lo stabilimento di Pomigliano D’Arco, alla presenza del Ceo di Emea Pietro Gorlier, dei Segretari Generali di Fim Fiom, Uilm e di tanti giornalisti e autorità.
Pomigliano oggi rappresenta il top e l’avanguardia dei plant Fca nel mondo sia dal punto di vista tecnologico, innovativo che dal punto di vista della sostenibilità ambientale.
Nel 2011 mediante l’operazione unica al mondo automotive di back-sharing, dalla Polonia all’Italia, ha portato la produzione dell’ultima generazione della Panda che a produrre circa 1mln e 435 Mila vetture.
Una scommessa accettata e vinta dal sindacato che il 15 giugno del 2010 firmò l’accordo.
Oggi è stata presentata la prima Panda Hybrid con un sistema combinato tra elettrico e combustione che permette in fase di decelerazione una carica della batteria sempre costante e in accelerazione una spinta maggiore.
Il Piano Industriale confermato ancora oggi di 5 mld con 13 modelli , 12 elettrificazioni con 2 nuovi motori e 2 aggiornamenti dei motori euro 6 Final D.
A Pomigliano continua il record di successi della Panda a cui si aggiungerà il nuovo CUV Alfa Romeo Tonale.
Primo modello Plug-In per un modello Alfa per rilanciare definitivamente il marchio nel mondo.
Tra Panda e Tonale si tratta di un investimento di oltre 1Mld di euro con investimenti di prodotto e di processo che interesserà anche i reparti di produzione con istallazione sui nuovi robot e una nuova verniciatura per rispondere alle esigenze derivante dal nuovo Suv.
Ci saranno altri interventi a favore dell’ambiente e della
Sostenibilità, fondamentale soprattutto per la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il lancio del nuovo Cuv Tonale è prevista per il la seconda metà del 2021. Oggi è partita la preparazione dell’assemblaggio che da qui al prossimo anno dovrà garantire la produzione del nuovo modello che accompagnerà la Panda.
Come Fim Cisl riteniamo che la conferma e lo sviluppo verso l’elettrico dei nuovi modelli per lo stabilimento di Pomigliano vada nella direzione da noi sempre sostenuta.
Siamo ancora più convinti oggi che la responsabilità che ci siamo assunti come Fim Cisl nel 2010 sia stata una scelta che mette in sicurezza il lavoro e i lavoratori di Pomigliano ma soprattutto che abbia gettatoto le basi per il rilancio definitivo del sito napoletano, in un momento estremamente negativo per la produzione industriale in Italia.
Continuiamo a pensare che il futuro del settore automotive, che nel nostro paese occupa circa 258mila lavoratori tra diretti e indiretti e assicura circa il 6% del Pil, debba essere al centro dell’agenda di Governo, così come stanno facendo altri paesi europei con politiche di investimenti pubblici a sostegno della transizione verso elettrico, in favore della domanda di mercato e della diffusione delle infrastrutture di ricarica pubblica e privata.