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Sirti. Fim Cisl: No ai 764 licenziamenti serve un nuovo piano di rilancio industriale e del settore. Dichiarate 4 ore sciopero. Il Ministro Patuanelli ci convochi immediatamente

Pubblicato il 5 Mar, 2020

Roma, 4 marzo, 2020 – Nell’incontro di oggi, abbiamo ribadito a Sirti che l’invio della della procedura di licenziamento per 764 lavoratori è il peggiore dei modi per aprire un confronto costruttivo con le organizzazioni sindacali.
Per questo abbiamo invitato l’azienda a ritirarla e ad agire in coerenza con la modalità condivisa nell’accordo del 8 maggio 2019. In questa fase di difficoltà dell’azienda e del settore per noi gli strumenti di gestione sono il Contratto di Solidarietà insieme agli altri strumenti previsti previsti nell’accordo 2019, gli unici in grado di difendere l’occupazione e le prospettive future dell’azienda.
Per noi il piano strategico ed industriale di Sirti, deve diventare il piano di rilancio e di sviluppo dell’azienda dentro una logica di settore sempre più innovativo e digitale, in grado di riqualificare e salvaguardare l’occupazione e la professionalità dei lavoratori.
Le politiche di settore nelle installazioni telefoniche sono determinanti contro questo continuo stillicidio di posti di lavoro, e in tutto questo c’è una forte responsabilità del governo e del Ministero dello Sviluppo Economico.
E’ fondamentale impedire le logiche al “massimo ribasso” da parte dei committenti pubblici e privati, che di fatto mettono in discussione il rispetto delle norme dei contratti nazionali e aziendali, e dare concreta attuazione in tempi brevi agli investimenti redditizi come la fibra e gli apparati mobili ad esempio il 5G.
Per tutte queste considerazioni abbiamo ribadito e preteso che la discussione del piano industriale di Sirti avvenga in sede ministeriale, dentro un contesto di rilancio complessivo del settore degli appalti delle installazioni telefoniche che abbiamo sollecitato da mesi come Fim-Fiom-Uilm al Ministro dello Sviluppo Economico.

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