Roma, 10 marzo 2020 – “Sono giorni di estrema durezza ed emergenza. Abbiamo tutti negli occhi la fotografia-simbolo di questa lotta estrema di tutti gli operatori, a tutti i livelli della sanità: l’infermiera stremata, con la mascherina ancora indosso, addormentata su un computer dopo l’ennesimo turno di lavoro estenuante per fronteggiare un’emergenza senza precedenti. Per questo mi sento, innanzitutto, di dire grazie a questi lavoratori, eroi dei nostri giorni, e alla categoria della Cisl FP che li rappresenta e li sostiene in questi durissimi momenti”. Così, in una nota Enrico Coppotelli, segretario generale della Cisl del Lazio.
“La situazione nella nostra regione, non è diversa e non è tranquilla. Tutti i cittadini hanno diritto alle cure migliori. Tutti gli operatori sanitari chiamati in prima linea hanno diritto ad operare nelle condizioni migliori, che significa nel rispetto della sicurezza, per sé stessi e per i pazienti. Per questi motivi è inaccettabile, da parte della Regione Lazio, la chiusura del confronto con le categorie sindacali di riferimento per mettere in atto le misure necessarie affinché gli operatori sanitari possano operare con i margini più alti di difesa dal contagio del coronavirus. E questo a tutti i livelli, a partire da chi sta in prima linea fino agli amministrativi in forze nelle varie ASL. Urge quindi un tavolo aperto al più presto che accolga le istanze di chi lavora in prima linea nell’emergenza e dia risposte immediate alla necessità di aprire a nuove assunzioni. E il tempo, in queste drammatiche ore, non è una variabile indipendente”.