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Lazio. Coppotelli (Cisl): esplosione ore cassa integrazione, allarme rosso lavoro

Pubblicato il 21 Gen, 2021

Roma, 21 gennaio 2021 – “Siamo fortemente preoccupati per la fase di stallo che registriamo in questi giorni, invece dobbiamo correre perché stiamo arrivando al fatidico giro di boa di un anno dall’inizio di questa terribile pandemia e siamo ancora, drammaticamente, in mezzo al guado”.
Così, in una nota, Enrico Coppotelli, segretario generale Cisl Lazio.
“Purtroppo anche nella nostra Regione, non conosce crisi la “crisi del lavoro” e tutti gli indicatori sono in allarme rosso da mesi. Nel 2020 le ore di cassa integrazione nella nostra Regione rispetto al 2019 sono aumentate vertiginosamente. Secondo una rielaborazione del nostro Ufficio Studi dei dati INPS diffusi oggi, mentre nel 2019 (periodo 1 aprile – 31 dicembre) le ore totali autorizzate, a operai e impiegati, di CIGO, CIGS, CIGD sono state 12.099.556, nel 2020, stesso periodo, sono arrivate a quota 203.491.778. Che significa un balzo percentuale del 1.581,8 per cento.
Un balzo in avanti che corrisponde anche per le ore autorizzate per i Fondi FIS: 4.545.692 nel 2019 che balzano a 173.451.129 nel 2020 (periodo aprile-dicembre).
Di fatto sono esplose, il che sta a significare, numero più numero meno, che abbiamo centinaia di migliaia di lavoratori in cassa integrazione nel Lazio. Una situazione a dir poco drammatica se calcoliamo che tutto ciò è solo un preludio di quello tsunami di licenziamenti che potrebbe avvenire qualora il prossimo 31 marzo non venisse prorogato il blocco dei licenziamenti. Proroga a tutto il 2021 che la Cisl sta chiedendo con forza. Inutile dire come questo abbia avuto ripercussioni sul potere d’acquisto delle famiglie. Una caduta verticale dei redditi di diverse migliaia di euro che ha decretato, nella migliore delle ipotesi, qualche acquisto in meno (è notizia di oggi che la Cna di Roma dichiara un dimezzamento degli incassi dei saldi rispetto all’anno scorso), nella peggiore, la rinuncia di 3 milioni di italiani a curarsi, come rileva sempre oggi un sondaggio (Facile.it).
Di fronte a questi numeri, a queste realtà, nessuno può tollerare ritardi e inadempienze. Bisogna correre. La nostra Agenda 2021 ha priorità chiare: lavoro, salute, istruzione e formazione, politiche sociali, investimenti e innovazione, green economy, giovani. Dovremo dare attenzione, più attenzione alle categorie fragili come giovani, donne, anziani, persone con disabilità, adulti disoccupati e percettori di ammortizzatori sociali. Perché, come abbiamo detto all’inizio, siamo solo a metà del guado. Tutti. Nessuno escluso”.

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