Bruno Brandano ( 45 anni) è stato riconfermato alla guida della SLP-Cisl ( sindacato dei lavoratori postali) al termine dell’VIII Congresso presieduto da Gavino Carta segretario generale della Cisl sarda. In segreteria anche Simona Carbonella (44 anni) e Francesco della Sala (43anni). Subentrato nel 2019 a Maurizio Campus, eletto segretario generale nazionale della categoria, Brandano ha dovuto gestire il sindacato regionale in un tempo di grandi trasformazioni tecnologiche complicate dall’emergenza covid che ha generato rilevanti cambiamenti organizzativi.
Nella sua relazione Brandano ha passato in rassegna tutti i settori del settore postale calati nella realtà della Sardegna con particolare attenzione ai processi di digitalizzazione che sempre più caratterizzeranno il comparto. «Occorre entrare in tutti i processi che riguardano tale perimetro organizzativo – ha detto il segretario generale – anche quelli meno conosciuti, ma a valenza più strategica».
Per quanto riguarda la “divisione corrispondenza”, che maggiormente interessa i singoli cittadini, Brandano ha detto : « Nel corso del mandato congressuale abbiamo scongiurato, soprattutto grazie all’impegno della nostra Organizzazione, la paventata privatizzazione dell’Azienda».
In questi ultimi anni, dopo il cambio ai vertici dell’Azienda, e grazie ad un sistema di Relazioni Industriali di natura concertativa, il sindacato è riuscito a risollevare le sorti del Settore tramite l’Accordo dell’8 febbraio 2018.
“Anche questo accordo, calato sul territorio sardo – ha detto Brandano – però sconta delle criticità. Un taglio di zone pesante per la tipologia del territorio sardo, primo perché in Sardegna la corrispondenza cartacea ancora arriva, ma soprattutto per la grande esplosione dei pacchi, accentuata nel lockdown, che ha tirato fuori le pecche dell’accordo. Avendo un solo punto di accesso per la corrispondenza, il centro smistamento di Elmas, e dovendo arrivare sino alla punta estrema del nord Sardegna, come l’isola di La Maddalena, anche un piccolo ritardo nella lunga catena del recapito, allunga i tempi di consegna dell’ultimo anello, il portalettere. Se a questo si aggiungono le carenze strutturali, anche nelle lavorazioni interne, i centri di recapito non adeguati per i volumi in arrivo, otteniamo il risultato di un settore sofferente, che solo grazie alla grande volontà dei lavoratori tutti, ha permesso, anche quest’anno, di poter avere i nostri regali sotto l’albero. Per questo, nell’immediato futuro, saremo impegnati a valutare – dice Brandano – una nuova riorganizzazione in cui si rivedano i carichi di lavoro dei portalettere attraverso un nuovo calcolo basato sulla somma dei tempi necessari per espletare tutte le operazioni connesse ad ogni singola attività, a concordare nuovi criteri di revisione di zona, a una verifica tecnica approfondita della proposta aziendale sull’arretramento delle lavorazioni interne nei centri di rete”.


