“Questa bellissima isola ha bisogno di una forte cura del ferro”. Così Salvatore Pellecchia, Segretario generale della Fit-Cisl, concludendo il XII Congresso della Fit-Cisl Sicilia.
Prosegue Pellecchia: “La Sicilia, come il resto d’Italia, deve cogliere appieno l’opportunità offerta dai fondi legati al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Non c’è occasione migliore per sviluppare la rete ferroviaria. Pensiamo all’avanzamento della Palermo-Catania-Messina, grazie al quale si ridurranno di 45 minuti i tempi di percorrenza tra Palermo e Catania, rispetto alle 3 ore attuali, e aumenterà il numero dei treni/ora. Pensiamo anche all’elettrificazione della Palermo-Trapani via Milo, della Palermo-Agrigento-Porto Empedocle e al collegamento con l’aeroporto di Trapani-Birgi. Oggi infatti ben il 42% della rete ferroviaria siciliana non è elettrificato: pensiamo anche alle tratte Palermo-Trapani via Castelvetrano, Siracusa-Gela, Canicattì-Gela e Lentini-diramazione Gela. Non basta infatti che l’isola abbia una rete di aeroporti per rilanciare il turismo una volta che la pandemia sarà finita: i turisti, così come i pendolari, hanno diritto di spostarsi all’interno della regione in modo rapido, confortevole e sostenibile”.
“Un altro tema per noi fondamentale – aggiunge Pellecchia – è quello della sicurezza sul lavoro. 1.221 persone sono morte in questo modo nel 2021. È un numero spaventoso che racconta un fenomeno contro cui non si fa ancora abbastanza. Non basta celebrare le ricorrenze annuali come il 10 ottobre, giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro. Occorre fare inversione a u ed eradicare il problema, partendo da un’adeguata formazione delle lavoratrici e dei lavoratori de da un cambio di mentalità per cui le aziende devono comprendere che la sicurezza è un investimento e non un costo”.