Il personale ATA assegnato alle scuole toscane risulta assolutamente
insufficiente per garantire l’erogazione del servizio scolastico.
Così, anche aprire gli istituti, per non parlare della gestione
quotidiana degli stessi, tra qualche giorno, sarà pressoché
un’impresa”.
A lanciare l’allarme sono i segretari generali di FLC Cgil, CISL
Scuola, UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams.
Ai parametri già vecchi di decenni per determinare la pianta
organica, infatti, si aggiunge il mancato rinnovo dell’organico
aggiuntivo, cosiddetto Covid.
Le scuole toscane, che partono da un organico di collaboratori
scolastici pari a 8.605 unità, hanno ottenuto un organico aggiuntivo
di soli 417 posti in deroga per l’anno scolastico 2022/23 con una
prima assegnazione dell’Ufficio scolastico regionale. Dopo le
nostre richieste di integrazione, lo stesso USR ha concesso ulteriori
67 posti in deroga.
Considerando che gli istituti scolastici presenti sul territorio sono
478, nemmeno 1 collaboratore scolastico per istituto.
Le organizzazioni sindacali fanno notare che i plessi scolastici sono
circa 2300 in tutta la regione e che quindi l’USR ha ritenuto di
assegnare la “miseria” di un solo collaboratore scolastico in
deroga ogni 5 plessi!
Considerando la mancata autorizzazione dell’organico covid per il
corrente anno scolastico possiamo dire che avremo circa 3300 unità
di personale in meno rispetto al 2021/22 senza che, nei fatti, sia
cambiato nulla rispetto alle esigenze delle scuole, perché
bisognerà gestire gli stessi ambienti con le stesse precauzioni.
A tutto ciò si aggiunga il sempre crescente numero di alunni in
situazione di disabilità e il numero di contagi che non accenna a
diminuire. Una situazione allarmante che può essere superata
soltanto con una sostanziosa assegnazione di ulteriori posti in
deroga come da noi già richiesto da tempo.
Anche le segreterie scolastiche sono in sofferenza, oberate da
impegni sempre più gravosi; su di esse ricadrà l’onere aggiuntivo
di contribuire a realizzare diverse misure del PNRR a cominciare dal
Piano Scuola 4.0 finalizzato a due obiettivi: alla trasformazione e
al cablaggio di numerose aule di tutti i gradi di scuola e a
realizzare laboratori per le professioni digitali del futuro nelle
scuole secondarie di secondo grado.
Le sollecitazioni che ci pervengono in queste ore dalle comunità
scolastiche – concludono i segretari regionali – inducono a
denunciare una condizione generale che può diventare ingestibile.
Alla scuola non servono solo le risorse del PNRR per finanziare
progetti extracurricolari, ma occorrono risorse umane per garantire
la gestione quotidiane delle attività di sorveglianza e pulizia
delle scuole.
Per queste ragioni, le segreterie regionali di FLC Cgil, CISL Scuola,
UIL Scuola, SNALS Confsal e GILDA Unams, qualora non perverranno
risposte concrete, avvieranno una mobilitazione unitaria che partirà
con una manifestazione da comunicarsi nelle prossime ore.