“Circa cento persone e famiglie, tra cui numerosi lavoratori disabili, rischiano di guadagnare meno, proprio adesso che l’inflazione morde. Chiediamo un incontro alla Regione per individuare soluzioni urgenti”
“Siamo fortemente preoccupati per i lavoratori dei Cup dell’ospedale Sant’Andrea di Roma: il cambio appalto recentemente intervenuto prevede, infatti, un numero di ore inferiore del 45 per cento rispetto a quelle attualmente svolte. Chiediamo un incontro urgente alla Regione per individuare soluzioni a tutela di circa cento persone e famiglie, tra cui numerosi lavoratori con disabilità, che rischiano di vedere il loro salario diminuire in maniera importante proprio adesso, quando l’inflazione morde. Parallelamente, sarebbe importante discutere dell’internalizzazione circa 1200 lavoratori dei Cup su tutto il territorio laziale”.
E’quanto dichiara Giovanna Catizone, della Fisascat-Cisl Roma Capitale e Rieti, aggiungendo che “i lavoratori dei Centri unici di prenotazione hanno già passato, nel corso di precedenti cambi appalto, forti momenti di insicurezza e perdite economiche. Nel corso degli ultimi anni di pandemia, queste persone hanno operato in prima linea, con forti carichi e un’alta esposizione al contagio: non meritano assolutamente di essere ripagati con un taglio dei servizi, che sicuramente inciderebbe anche sulla qualità delle prestazioni alla cittadinanza.”.
“Faremo tutto il possibile – conclude la sindacalista – per garantire una categoria di persone che, a dispetto di ogni incertezza, garantisce un servizio di fondamentale importanza”.