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Lazio. (Fit-Cisl): “Rignano Flaminio. Ieri commemorazione del disastro ferroviario del 1943, non dobbiamo dimenticare”

Pubblicato il 16 Nov, 2022


 
“Un abbraccio collettivo ai familiari delle vittime. La storia ci
insegni cosa fare nel presente: puntare sulla sicurezza
infrastrutturale e sul lavoro, sul rispetto di persone e mezzi
pubblici, valorizzare l’importante linea Roma-Viterbo”
 
“Ieri abbiamo partecipato con emozione alla commemorazione di un
disastro ferroviario avvenuto la mattina del 15 novembre 1943: due
treni della ferrovia Roma-Nord si scontrarono, e a causa
dell’impatto morirono 120 persone. Si tratta di un evento che non
è abbastanza conosciuto e che, invece, deve restare impresso nella
storia del nostro Paese, insieme alla memoria di coloro che hanno
perso la vita”.
E’ quanto dichiara il segretario generale della Fit-Cisl del Lazio,
Marino Masucci, all’indomani dell’evento oganizzato dai Comuni di
Rignano Flaminio e Sant’Oreste, dalla Pro Loco e dalla Parrocchia
di Rignano Flaminio e dall’associazione bunker Soratte, aggiungendo
che “la commozione dei presenti, soprattutto dei familiari delle
vittime, richiede un abbraccio collettivo, un’azione di memoria
comune che non faccia sentire solo chi ha avuto la vita stravolta da
quell’evento. Il prossimo anno, in occasione dell’ottantesima
ricorrenza dell’accaduto, l’auspicio è che questo abbraccio sia
il più possibile ampio, da parte delle Istituzioni e di tutto il
Paese”.
“Ripercorrere un evento storico di questa portata – prosegue il
sindacalista – deve farci anche riflettere sul presente: dobbiamo
investire sulla sicurezza sul lavoro e delle infrastrutture. Si deve
diffondere l’educazione alla tutela dei Beni comuni quali i mezzi
pubblici, fin dalla più tenera età. Si deve puntare al massimo sul
rispetto dei lavoratori dei Trasporti, che svolgono un servizio
essenziale ma sono sottoposti a sempre più frequenti aggressioni”.
“In ultimo, ma non in ultimo – conclude – vogliamo sottolineare
l’importanza e la bellezza della linea ferroviaria Roma-Viterbo,
che connette piazzale Flaminio, nella Capitale, con la bellissima e
importante rete delle realtà dell’alto Lazio: la sua
valorizzazione non potrebbe che portare grandi benefici in termini
turistici, di competitività del territorio e di qualità del
servizio per i pendolari”.

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