La questione energetica è diventata negli ultimi mesi centrale nel
dibattito pubblico. L’innalzamento incontrollato dei prezzi
dell’energia, unito a un’informazione incompleta, confusionaria,
spesso populista, non sta permettendo, a nostro avviso, un dibattito
completo, trasversale e onesto su quella che rappresenta la sfida
decisiva per il futuro industriale, sociale ed economico.
Il settore energia in Toscana coinvolge circa 7 mila addetti diretti
più tutto l’indotto. Si caratterizza per la produzione di macchine
per l’estrazione di gas e di petrolio, per il fotovoltaico,
l’eolico e per la produzione di colonnine per la ricarica delle
auto.
L’ultima vicenda, che ci riguarda da vicino, è quella del
rigassificatore di Piombino, sul quale proprio la mancanza di
informazione corretta e condivisione hanno portato ad uno scontro fra
posizioni che ha impedito di indagare realmente quali siano le
problematiche, le opportunità, la necessità di quest’opera.
Sulla questione energetica si configureranno gli equilibri
geo-politici del futuro; è necessario dunque assumere posizioni
decise e condivise tra politica, istituzioni, mondo industriale,
lavoratori e società civile. Le decisioni del passato, quelle errate
e quelle mancate, dalle quali derivano in gran parte le criticità su
modalità di consumo e approvvigionamento di energia, devono dare a
tutti la consapevolezza che, in questa precisa fase storica, non è
consentito sbagliare o non giocare questa partita.
Per questo la Fim-Cisl organizza domani, martedì 22 Novembre, dalle
ore 9,30, al Centro studi Cisl di Firenze (via della Piazzuola 71),
un convegno dal titolo “L’industria Toscana lavora per
l’energia”, invitando a partecipare istituzioni e realtà
industriali maggiormente coinvolte sul territorio toscano, per
discutere su problematiche e opportunità del futuro energetico della
nostra regione, coinvolgendo tutti i livelli possibili al fine di
evitare azioni o decisioni unilaterali che porterebbero solo a una
nociva contrapposizione, anche ideologica.