Rinnovato il contratto integrativo ai circa 500 addetti di Unifarco. La nuova ipotesi di accordo integrativo aziendale è stata illustrata ai lavoratori dell’azienda farmaceutica di Santa Giustina lo scorso 30 novembre. I dipendenti hanno approvato l’intesa raggiunta dalle Organizzazioni Sindacali Femca Cisl, Filctem Cgil e Uiltec Uil.
Grande la soddisfazione da parte sindacale. Per la prima volta infatti è stato raggiunto un accordo con la concomitante presenza delle tre organizzazioni, a seguito delle elezioni Rsu del giugno dell’anno scorso. L’accordo sarà valido dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2025.
“Tutte le Rsu – spiegano Gianpiero Marra (Filctem), Mauro Dalla Rosa (Femca) e Marco Frezzato (Uiltec) –hanno svolto con grande capacità un importante lavoro di recepimento e di rappresentazione delle istanze dei lavoratori, con l’intento esclusivo di migliorare la condizione lavorativa dei colleghi. Dopo l’approvazione della piattaforma da parte dei lavoratori, abbiamo avviato la trattativa con la direzione aziendale. Sono stati necessari diversi mesi per arrivare alla conclusione dell’accordo, perché la discussione fra le parti è stata serrata e nel merito delle rispettive necessità. Oggi possiamo dire di aver raggiunto un buon accordo, che premia il merito e tutela ilavoratori”.
Molti gli aspetti rilevanti dell’accordo siglato, a partire dal premio di produzione, migliorato nella parte economica, passando mediamente, nell’arco dei tre anni, da 2.000 euro a 2.500 euro per dipendente.Importi che possono essere ulteriormente aumentati dalla componente “valutazione individuale”, che premia nello specifico il merito attraverso una scheda valutativa individuale definita dalle parti, e che verrà discussa e condivisa dal lavoratore con il proprio responsabile.
Migliorato anche il welfare con l’introduzione di ulteriori opportunità per un importo totale medio di circa 1.000 euro per dipendente.
Per un corretto riconoscimento delle professionalità presenti in azienda, sono stati definiti alcuni nuovi profili professionali e relativi inquadramenti, perché durante il confronto fra le parti è stato riscontrato come alcune figure caratterizzate da un maggior grado di qualificazione o polivalenza richiedano una contestualizzazione alla realtà aziendale.
Sono state rafforzate le relazioni con l’azienda con la creazione diuna serie di gruppi di lavoro paritetici su formazione, organizzazione del lavoro e tematiche proprie della conciliazione tempi di vita e lavoro, con l’intento di mettere al centro, coerentemente con le necessità organizzative, le persone. A questo proposito, si amplia la platea di lavoratori e lavoratrici che potranno avere accesso in via prioritaria al part time temporaneo: l’orario ridotto potrà essere richiesto non solo da dipendenti con figli sotto i 3 anni, ma anche da chi ha bambini fino a 13 anni, da chi ha ridotta abilità lavorativa e da chi ha in famiglia persone con problemi di salute o disabilità.
Attenzione particolare nel corso della trattativa è stata data dalle parti sindacali all’impegno per una maggiore stabilizzazione, con una limitazione all’attività flessibile dei lavoratori e l’avvio di un percorso di merito per i nuovi ingressi tramite agenzie interinali. In particolare, i lavoratori somministrati in regime di clausola elastica, ovvero con contratto part time con possibilità di estensione dell’orario in determinati periodi dell’anno sulla base alle esigenze produttive, dopo un anno di lavoro, per continuare a operare con clausola elastica,dovranno essere assunti dall’azienda. Inoltre, il lavoratore part time potrà richiedere la trasformazione del rapporto di lavoro da tempo parziale a tempo pieno al superamento dei due anni di permanenza in regime di clausola elastica.
L’accordo riconosce infine un sistema di maggiorazioni migliorative rispetto a quelle previste dal contratto nazionale per quanto riguarda gli straordinari del sabato: se si lavorano 4 ore sono retribuite con la maggiorazione del 50%; se si lavorano 6 ore tutte sono retribuite con la maggiorazione del 70%.