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Veneto. Un anno di negoziazione sociale in Polesine. Bilancio e progetti di Cgil, Cisl e Uil Padova e Rovigo

Pubblicato il 24 Gen, 2023

Contrasto alla povertà, strategie mirate per i servizi socio-sanitari e la governance locale, politiche giovanili che rendano più attrattivo il territorio contrastando così il crollo delle nascite. Sono solo alcuni degli obiettivi della negoziazione sociale, che come ogni anno le Organizzazioni Sindacali di Rovigo intendono riproporre alle amministrazione pubbliche, in primis ai Comuni e all’Ulss5 Polesana. Lo hanno spiegato questa mattina nella sede della Uil di Rovigo il coordinatore Uil Gino Gregnanin, il segretario generale della Cisl Padova Rovigo Samuel Scavazzin e il segretario della Cgil di Rovigo Pieralberto Colombo, a nome anche dei sindacati dei pensionati e della Pubblica amministrazione. «La negoziazione sociale è un confronto che chiediamo ogni anno a tutti i 50 Comuni polesani con l’obiettivo di migliorare le condizioni della cittadinanza. Nel 2022 abbiamo incontrato 14 amministrazioni. Nel 23 speriamo di avere una risposta più elevata. Quello che proponiamo è condividere progetti per contrastare la povertà e diminuire le disuguaglianze, elevare le politiche socio-sanitarie territoriali, definire nuove progettualità per la governance locale, come ad esempio la fusione tra Comuni e la ricerca di finanziamenti, implementare la lotta all’evasione e all’elusione fiscale e sviluppare politiche giovanili, che permettano di invertire la tendenza al crollo delle nascite, fondamentale anche per la sostenibilità del sistema pensionistico. Con la negoziazione sociale è possibile calare sul territorio anche i grandi progetti e le riforme nazionali. Si tratta di una grande opportunità, che speriamo venga accolta da tutte le amministrazioni comunali». Come ogni anno, lo scorso dicembre le segreterie delle Organizzazioni Sindacali hanno inviato a tutti i Comuni la richiesta di un incontro per avviare il confronto sulla negoziazione sociale. «Il nostro auspicio è che nel 2023 venga avviata una trattativa vera e propria con i Comuni soprattutto sui temi socio-sanitari e il contrasto alla povertà. Più volte abbiamo detto che siamo favorevoli alla fusione di Comuni, perché permette di risparmiare risorse e redistribuirle ai cittadini. Il 28 aprile 2022 abbiamo sottoscritto con il Comune di Rovigo un protocollo d’intesa per l’istituzione di un tavolo volto a monitorare l’impiego delle risorse attuative il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che interessa temi importanti come le condizioni di lavoro e la sicurezza, la transizione digitale e quella ecologica, il potenziamento delle politiche attive. Adesso devono essere avviati i tavoli previsti da quel protocollo. Lo scorso anno abbiamo sottoscritto un altro accordo importante con l’Ulss5 per un confronto sui servizi socio-sanitari. Speriamo che questo confronto porti anche ad un accordo per la salvaguardia di Casa Serena». Il principale obiettivo per il 2023 a proposito di negoziazione sociale è quindi raggiungere un maggior numero di Comuni polesani. «Va condivisa un’idea, una filosofia. Non abbiamo la pretesa che le nostre proposte si trasformino in atti concreti dei Comuni – proseguono i segretari di Cgil, Cisl e Uil – ma per le persone che incontriamo, pensiamo di essere un’importante antenna in grado di cogliere i bisogni delle persone. Per questo pensiamo di poter proporre progetti utili soprattutto per le persone più in difficoltà. Le proposte che noi facciamo non comportano necessariamente un aumento delle spese, ma un criterio diverso che permetta di destinare le risorse esistenti favorendo chi ne ha più bisogno. Proporremo ad esempio a tutti i Comuni una maggiore progressività nella tassazione. Auspichiamo l’attivazione dei tavoli previsti dal protocollo e l’istituzione di un fondo welfare per il Polesine sulla base di un concetto mutualistico. Pensiamo ad una strategia, coordinata da un ente locale che secondo noi può essere la Provincia, per creare un fondo da mettere a disposizione per finanziare progetti di natura sociale e forme di micro-impresa, dando così risposte concrete ai cittadini e consentendo di rimanere qui alle persone che cercano lavoro. Abbiamo presentato questo principio mutualistico a tutti i Comuni incontrati e alla Provincia. Ci hanno detto di averla trovata interessante, ma per passare alla pratica bisogna uscire dalla logica dell’orticello. E la negoziazione sociale ha anche questa importante funzione».     

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