“La Cisl è favorevole ad una legge che valorizzi ed estenda i contenuti dei contratti più diffusi e applicati nei settori . Del resto siamo dentro i contenuti della direttiva dell’Unione Europea che proprio per l’Italia, che ha un patrimonio di relazioni sindacali e contrattuali esteso, radicato, indica la via di un intervento volto a consolidare, rafforzare, estendere la contrattazione collettiva e noi pensiamo che questa può essere una buona soluzione”. Così il Segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra stamani ai microfoni di Rai News24 sulla questione del salario minimo. “ Penso che su un tema così importante e delicato, è sbagliato alimentare contrapposizioni, il muro contro muro non serve a nessuno è dannoso, si avvi un confronto attraverso la condivisione, la collaborazione, ricercando soluzioni finalizzate a rilanciare, a migliorare le relazioni sindacali e a valorizzare la contrattazione collettiva”
Alla domanda su come tutelare i lavoratori che oggi restano fuori di fatto dalla contrattazione collettiva e che prendono meno di 9 euro l’ora: “Dobbiamo portarli dentro il perimetro della buona contrattazione” ha detto ricordando gli accordi fatti di recente con alcune aziende facendo riconoscere e applicare ai riders il contratto delle merci e della logistica. Quindi da un lato dobbiamo allargare la contrattazione collettiva ai settori più prossimi prendendo a riferimento i contratti leaders, quelli prevalenti. Dall’altro dobbiamo rinnovare i contratti alla scadenza. Molte volte abbiamo povertà salariale e retributiva in alcuni comparti proprio per i lunghi ritardi legati alle fasi dei rinnovi. Ad esempio nella sanità privata abbiamo un contratto che non si rinnova da 13 anni. Così come quello delle residenze sanitarie assistenziali. Migliaia di lavoratori di lavoratrici e lavoratori che durante il covid si caricavano sulle proprie braccia i nostri a anziani per curarli e assisterli. Oggi l’imperativo è rinnovare tutti i contratti, pubblici e privati, e poi esercitare vigilanza e controllo per far applicare i contratti prevalenti nelle aziende”.
“Il mondo del lavoro sta cambiando,- ha poi osservato – si sta trasformando velocemente, ci sono nuovi lavori che vengono avanti come ad esempio nel lavoro digitale, il tentativo che noi stiamo facendo è quello di portare, attraverso la contrattazione, diritti e tutele a queste nuove forme di lavoro. Certo, serve la disponibilità delle associazioni datoriali, il sindacato non può imporre, le relazioni sindacali devono essere, innovate, rinnovate anche alla luce dei cambiamenti e delle trasformazioni che stanno investendo, non solo il mondo delle produzioni, delle tecnologie , ma anche il mondo del lavoro. E l’aspetto più importante che ci stiamo ponendo è quello di qualificare al meglio e valorizzare la contrattazione, che non può essere soffocata e indebolita dagli eccessivi interventi legislativi. Noi pensiamo che le relazioni sindacali e contrattuali oggi rappresentino un grande patrimonio per il Paese, per il mondo del lavoro”.
Ma per Sbarra c’è poi oggi ” una questione bruciante che riguarda le retribuzioni falcidiate dall’inflazione. Va ridotta la pressione fiscale sui redditi da pensione e lavoro e va azzerata sulla retribuzione di secondo livello. Stiamo chiedendo un incontro al governo per adottare misure che arginino la speculazione” ha concluso.
Salario minimo. Sbarra: “Si avvi un confronto per soluzioni finalizzate a rilanciare e migliorare le relazioni sindacali e a valorizzare la contrattazione collettiva”
