Decorre da venerdì prossimo 1 settembre il nuovo accordo territoriale per i contratti di locazione abitativi a canone concordato nel Comune di Modena.
L’intesa comprende un parziale adeguamento dei canoni ai prezzi di mercato e la locazione parziale con tabella per stanza arredata (è prevista una descrizione più puntuale dell’arredamento) e non più per suddivisione dell’appartamento. Questo per favorire la locazione a canone concordato per gli studenti universitari e i lavoratori in trasferta con contratti a tempo determinato.
L’accordo è stato sottoscritto nelle settimane scorse dalle associazioni e sindacati degli inquilini Assocasa, Feder.Casa Confsal, Sicet Cisl, Sunia Cgil e Uniat Uil con le associazioni della proprietà immobiliare Asppi, Confabitare, Confappi, Confedilizia-Ape e Uppi.
«Siamo soddisfatti per questa intesa, arrivata dopo mesi di contrattazione – dichiara la responsabile del sindacato inquilini Sicet Cisl Emilia Centrale Eugenia Cella –Il costo a stanza speriamo agevoli il mercato degli affitti per i lavoratori e renda questo strumento ancora appetibile per i proprietari in un mercato attualmente impazzito sia per i costi elevati che per la mancanza di immobili disponibili. In autunno torneremo al lavoro per rinnovare altri accordi in provincia di Modena».
«Il precedente accordo risaliva al 2016 ed era stato integrato nel 2017. Si era pensato di aggiornarlo nel 2020, ma la pandemia, la guerra in Ucraina, i rincari dei prodotti energetici e l’inflazione hanno creato forte instabilità anche nel mercato della locazione – spiegano i firmatati – Abbiamo atteso che la situazione tornasse relativamente in equilibrio prima di chiedere al Comune di Modena di convocare il tavolo di confronto. In questi anni Modena è cambiata ed è cambiato anche il mercato della locazione. La domanda è aumentata in modo netto tra gli studenti universitari, i lavoratori in trasferta (tecnici, insegnanti, dirigenti, forze dell’ordine, autisti, sanitari, ecc.) e le famiglie. Contemporaneamente molti piccoli proprietari hanno scelto di abbandonare la locazione a favore della vendita.In questi anni abbiamo avuto la stabilizzazione della cedolare secca al 10%, ma anche un’inflazione a doppia cifra. Abbiamo lavorato per provare ad adeguare uno strumento così importante come i contratti di locazione abitativa a canone concordato».
Il nuovo accordo contiene alcune novità. Innanzitutto lo spostamento del confine tra la periferia e l’area suburbana e rurale, che viene portato sulla tangenziale a est, nord e ovest e sulla strada Contrada a sud. Inoltre viene allargato oltre la tangenziale a Modena est, a Vaciglio, Cognento e Baggiovara. Sono previste due nuove tipologie dimensionali (121-150 mq e oltre i 150 mq), due nuovi parametri a favore della disabilità motoria (ascensore e bagno accessibili), due nuove sub fasce dei canoni (A, con nessuno o pochissimi parametri, che viene penalizzata; E con molti parametri, che viene premiata).
Si introduce la possibilità di stipulare contratti di maggiore durata oltre allo standard di 3 anni + 2 (per esempio 5 + 2 o 6 + 2).C’è un premio per gli appartamenti in classe A o superiore.
«Gli accordi territoriali rappresentano un concreto contributo al mercato delle locazioni e al problema della disponibilità degli alloggi in affitto – aggiungono i firmatari -Il nuovo accordo per Modena vede una ragionata rimodulazione e riqualificazione di alcune zone della città che prende atto delle mutate condizioni del mercato immobiliare, delle trasformazioni urbanistiche e sociali avvenute negli ultimi anni e dell’impatto delle recenti normative sull’efficientamento energetico degli edifici. Si pone l’obiettivo di poter offrire soluzioni abitative soddisfacenti per chi affitta e chi (famiglie, studenti e lavoratori) ha bisogno di una casa in affitto.Ognuna delle parti sociali firmatarie ha lavorato per trovare un punto di incontro dei rispettivi interessi rappresentati, nella consapevolezza che sarà il mercato a giudicare risultato e benefici. Per questo siamo pronti ad adottare correttivi e miglioramenti che potrebbero ritenersi necessari in funzione dell’evolversi del contesto economico e sociale della città.In conclusione possiamo affermare che con questo accordo proviamo a voltare pagina per cercare di costruire una nuova normalità e una nuova fiducia tra proprietari e inquilini, nell’ottica di premiare la qualità, la transizione energetica e l’inclusione delle persone con difficoltà motorie».