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Contratto bancari. Colombani: “Ora servono risposte a cominciare dal salario”

Pubblicato il 21 Set, 2023

“Sul contratto nazionale dei bancari bisogna accelerare. L’Abi deve smettere di temporeggiare. Ci sono tutte le condizioni per un contratto di svolta rispetto a quelli rinnovati durante le emergenze del debito sovrano e delle crisi bancarie. E’ nell’interesse non solo delle lavoratrici e dei lavoratori, ma anche delle banche, che svolgono un ruolo centrale nell’economia del Paese ma che vanno chiamate a recuperare la loro funzione sociale”. Lo ha dichiarato il segretario generale di First Cisl Riccardo Colombani dopo l’incontro che si è svolto oggi con l’Abi.

“Le banche non possono continuare a distribuire dividendi e a fare operazioni di buy back senza riconoscere ai lavoratori un adeguamento strutturale delle retribuzioni, in grado di tutelare il potere d’acquisto e di redistribuire i risultati della produttività – ha aggiunto – Abbiamo messo in chiaro che respingeremo qualsiasi ipotesi di riduzione della base imponibile per il calcolo del Tfr. Così come non è neppure immaginabile perpetuare la piena fungibilità nell’ambito della categoria dei quadri direttivi. E’ invece opportuno dar vita rapidamente al tavolo di confronto sui fringe benefits e sui mutui a tasso variabile dei lavoratori bancari. Il testo che ci è stato consegnato oggi dall’Abi non sarà alla base del confronto. L’11 e 12 ottobre l’Abi – ha concluso Colombani – dovrà fornirci risposte chiare in merito a tutte le richieste della piattaforma unitaria”.

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