“La vertenza ex Ilva è ad un punto di svolta! Il confronto in sede governativa, conquistato grazie alle lotte dei lavoratori, sta producendo i primi importanti risultati. Tuttavia c’è il rischio molto concreto di chiusura dello stabilimento a causa di una gestione fallimentare di Arcelor Mittal”. E’ quanto si legge in una nota congiunta di Filcams Cgil, Fisascat Cisl, UILTuCS, Uiltrasporti che così prosegue:
“Infatti, in queste ultime ore, apprendiamo che l’unico altoforno, attualmente in marcia già ridotta, si sta avviando ad un ulteriore abbassamento della carica e sono in atto operazioni tese al fermo delle batterie 7- 8 che determinerebbero, di fatto, la chiusura definitiva della fabbrica.
È del tutto evidente che avremmo potuto evitare questa situazione di criticità! Comeorganizzazioni sindacali responsabili abbiamo, da sempre, denunciato e manifestatotale nefanda gestione. Abbiamo anche chiestol’estromissione di Arcelor Mittal, artefice principale dei mancati investimenti utili alla messa in sicurezza degli impianti, al rilancio della produzione e al lungo processo di ambientalizzazione della fabbrica.
La gestione della multinazionale ha, infatti, prodotto cassa integrazione e precariato; ha creato un clima di costante incertezza sul futuro delle persone che lavorano negli appalti e un progressivo impoverimento del tessuto produttivo ed economico della provincia ionica. Le stesse imprese dell’appalto, impiegate nei servizi, sono messe a dura prova dai mancati pagamenti dei lavori svolti e lamentano una grande difficoltà finanziaria. I lavoratori, come conseguenza, subiscono itardivi pagamenti degli stipendi. E, ancor più grave, l’attuale gestione ha debilitato le condizioni di sicurezza della fabbrica stessa e dei lavoratori dell’appalto ivi impiegati, la cui sicurezza è posta a rischio da impianti privi della necessaria manutenzione.
Le organizzazioni sindacali, anche in occasione dell’ultimo incontro con il Ministero del Lavoro e del MIMIT, hanno ribadito l’importanza e la strategicità dei lavoratori del mondo dell’appalto che, in questi anni, hanno garantito, non solo la salvaguardia e la produzione degli impianti dello stabilimento siderurgico ma, soprattutto, hanno permesso la realizzazione del piano ambientale e l’intervento costante sugli impianti per evitare problemi di emissioni inquinanti.
È il momento delle scelte! La strategicità della siderurgia per il nostro Paese, più volte dichiarata, va tutelata e crediamo sia utile ricordare che, senza i lavoratori degli appalti e dell’indotto, sarebbe impossibile pensare, non solo alla continuità produttiva, ma anche ad un processo di transizione ecologica.
Adesso bisogna garantire la sopravvivenza dello stabilimento e non consentire ad Arcelor MIttal di accrescere una situazione già di per sé grave. Non possiamo consentire alla multinazionale di compiere un delitto perfetto,eliminandoin maniera definitiva un competitor importante come Taranto. Bisogna creare le condizioni per dare un futuro certo ai lavoratori degli appalti. Non possono essere i lavoratori e la città a pagare il prezzo di questa scellerata gestione.
Per tali ragioni, nella giornata del 29 gennaio terremo una manifestazione con tutti i lavoratori dell’appalto con concentramento davanti alla portineria imprese che proseguirà in corteo attorno al perimetro dello stabilimento,con l’obiettivo, nell’iter di conversione del decreto, di trovare le opportune garanzie a tutela dei lavoratori e dei crediti delle imprese, al fine di garantire la salvaguardia ambientale, occupazionale e industriale”.
LA MANIFESTAZIONE PARTIRÀ CON UN CONCENTRAMENTO DAVANTI ALLA PORTINERIA IMPRESE A PARTIRE DALLE ORE 07:00.