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Protesta agricoltori. Risso (Terra Viva): “Conosciamo il disagio, ma va veicolato nelle giuste sedi”

Pubblicato il 30 Gen, 2024

“Vedere i trattori occupare le strade è una sorta di déjà-vu, una vicenda già vissuta e che conosciamo bene, come le proteste sulle quote latte, quando il latte è stato sparso sulle carreggiate oppure distribuito gratuitamente nelle piazze: i produttori che manifestano, proprio come allora, per dar voce al disagio, vanno ascoltati nelle giuste sedi”.

Così Claudio Risso, Presidente nazionale di Terra Viva, Associazione Liberi Produttori Agricoli, commenta le proteste dei trattori in corso in Europa.

“Un malessere nel mondo agricolo c’è – prosegue Risso – e le proteste, che anche in Italia hanno portato in piazza i trattori in tante città, lo stanno intercettando. Al centro delle manifestazioni sappiamo esserci la contestazione alla PAC, alla quale viene attribuito un aumento della burocrazia, con il Green Deal e la sua iniziativa principale rappresentata dalla campagna Farm to Fork. Inoltre – precisa il leader dell’associazione cislina – c’è una forte critica rispetto alla riduzione del 50% dei pesticidi e del 25% dei terreni agricoli biologici entro il 2030, una situazione che fa percepire come tali misure impongano di conseguenza un carico amministrativo e un aumento della burocrazia in ambito agricolo”.

“Non possiamo comunque – conclude il Presidente Risso – permetterci l’errore di affossare il valore della PAC: fondamentale è organizzare e anticiparne la revisione di medio periodo. Però sappiamo bene di essere in piena campagna elettorale per le elezioni europee. Con il Parlamento europeo che quotidianamente affronta l’ordinario, bisogna allargare il dialogo a tutti gli attori della rappresentanza del mondo agricolo, mirando alla costruzione dei presupposti per un patto di sistema di lungo periodo. Per essere in regola con le leggi europee, in questi anni gli agricoltori hanno fatto investimenti importanti e tutto questo va riconosciuto. Come per le quote latte, dove noi come Terra Viva rivendichiamo la necessità a trovare forme utili a chiudere definitivamente il contenzioso avendo maggior considerazione e rispetto del lavoro degli allevatori, così anche per questa situazione serve un confronto reale dove la politica convochi e ascolti tutte le associazioni attivando un dialogo permanente per rispondere ai nuovi bisogni del mondo agricolo.”

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