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Sardegna. Ledda nuovo segretario generale della Cisl sarda. Lotta alla povertà, non autosufficienza, rafforzamento medicina territoriale, alcune delle priorità su cui la Cisl marcherà stretto il governo della Regione

Pier Luigi Ledda è il nuovo segretario generale della Cisl sarda. E’ stato eletto  questa mattina dal Consiglio generale regionale, presieduto dal segretario generale confederale Luigi Sbarra. 58 anni, laurea in scienze politiche,  tre figli, lunga militanza sindacale nei bancari ( dal 2004 al 2017 nella  segreteria nazionale First),  dal dicembre 2017 segretario generale della UST di Sassari), Ledda è l’ottavo segretario  generale nella storia della Cisl  della  Sardegna, dopo  Giannetto Lai, Ugo Pirarba, Antonio Uda, Mario Medde, Oriana Putzolu, Ignazio Ganga e Gavino Carta. Il Consiglio generale ha eletto, a scrutinio segreto  come Ledda,  nella segreteria regionale  Mirko Idili e Federica Tilocca.

All’elezione del nuovo segretario generale  si sono presentati  109 dei 119 componenti del Consiglio generale. Ma  all’appuntamento  con Ledda non sono voluti mancare altri iscritti  provenienti da tutta la Sardegna. Anche la Cisl confederale ha partecipato al massimo livello: oltre Luigi Sbarra, presenti il  segretario nazionale Ignazio Ganga e la segretaria generale aggiunta, Daniela Fumarola, che  ha seguito negli ultimi tempi molto da vicino l’attività della Cisl  regionale.

Nel suo intervento per ringraziare il Consiglio generale, Pier Luigi Ledda ha  indicato le linee d’impegno che  attendono la  Cisl sarda nei prossimi mesi e le modalità di raffronto  e dialogo che il sindacato avrà con la neoeletta giunta regionale e le forze politiche e imprenditoriali: « Noi non staremo alla finestra», ha dichiarato con forza il nuovo numero uno Della sede cislina di via Ancona a Cagliari. « La Presidente Alessandra Todde e il suo esecutivo  hanno di fronte cinque anni per dimostrare la loro capacità programmatoria attuativa e per risolvere almeno alcuni dei problemi più impellenti dell’Isola»

Il  nuovo segretario generale ha indicato le priorità  regionali sulle quali la Cisl marcherà stretto il governo della Regione e aprirà vertenze locali  o da portare all’attenzione di tavoli nazionali. Riguardano: lotta alle vecchie e nuove povertà, rafforzando gli strumenti e le misure già in essere, il sostegno alle famiglie che hanno anziani e persone non autosufficienti, migliorando i servizi  e gli interventi di natura finanziaria; il potenziamento dei programmi per promuovere la partecipazione attiva degli anziani alla vita della comunità attraverso le associazioni di volontariato e del terzo settore, il rafforzamento della medicina territoriale (prevenzione e cura) e dei servizi domiciliari alla persona.

La sanità è infatti in Sardegna una emergenza assoluta; a partire dall’ormai annosa questione del costo ora a carico dei Fondi regionali ( dunque da rinegoziare con il Governo nazionale ), e in parte dei Fondi strutturali europei per quel che concerne una parte del socio-sanitario. Da sottolineare la stessa enorme difficoltà di reperimento del personale medico, infermieristico e specialistico, i vuoti in organico, la carenza di personale nelle diverse strutture ospedaliere, le lunghe liste d’attesa che spesso vanificano il diritto alla tutela della salute, la mancanza dei medici di famiglia in tante comunità. «Su questi problemi – ha detto  Ledda – vi è una frattura evidente tra quanto viene scritto nei documenti della programmazione regionale e la realtà del settore».

La Cisl  sarda ha una nuova idea e progetto di sviluppo. «L’obiettivo che dobbiamo e vogliamo darci come sindacato, tutti insieme, è promuovere una crescita che contribuisca a produrre e a ridistribuire maggiore ricchezza – ha aggiunto  il nuovo segretario generale  Cisl sarda –  ma che sia anche garanzia di un miglioramento della qualità della vita e delle libertà. Deve cioè influire in modo determinante nell’attuazione del diritto al lavoro, nell’aspettativa di vita, nella salute, nell’istruzione e formazione, nel grado di partecipazione alla vita sociale, politica ed economica»

Il segretario generale confederale  Luigi Sbarra ha chiuso  i lavori del Consiglio generale  riproponendo le principali  linee d’azione che la Cisl si è data  per rilanciare a tutti i livelli la qualità  della vita di lavoratori e pensionati.

«Serve una nuova politica dei redditi che difenda risparmi, salari e pensioni. Quindi anche il rinnovo di tutti i contratti pubblici e privati. Una riforma fiscale redistributivache sostenga i redditi medi e popolari. Una evoluzione del  sistema pensionistico nel segno della sostenibilità, della flessibilità, e dell’inclusività per giovani e donne. Maggiori risorse su sanità pubblica, per la medicina territoriale, per abbattere le liste di attesa, per investire sul pubblico impiego, scuola, sulle politiche sociali e per la non autosufficienza. Bisogna rilanciare gli investimenti pubblici e privati accelerando la messa a terra delle risorse collegate al PNRR, per affrontare le tante criticità aperte nel Paese».

«Pensiamo che il tempo sia maturo  – ha aggiunto Sbarra – per dare attuazione all’articolo 46 della Costituzione egarantire ai lavoratori il diritto di partecipare alla vita e agli utili delle imprese».

Un grande scatto in avanti ha chiesto Sbarra alla classe di governo con la partecipazione  e spazi al protagonismo dei lavoratori. Il segretario  generale  ha  indicato nella sicurezza nei luoghi di lavoro il primo comandamento   di un Paese civile. Con l’impegno di tutti su una battaglia di civiltà. « È una vergogna per l’Italia  che ogni anno ci siano più di mille morti nelle fabbriche, sui campi e nei cantieri, nelle comunità lavorative».

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