“L’esito della ricerca ‘Rifiuti e Mobilità, questioni Capitali’, che abbiamo commissionato nel 2021, è la necessità di un impianto di questo tipo per molteplici ragioni”
“La conferenza stampa di presentazione del termovalorizzatore che sorgerà nell’area di Santa Palomba, a Roma, suggella il fatto che finalmente si realizzerà ciò che chiediamo da anni: nel 2021 abbiamo commissionato una ricerca che, su basi scientifiche e attraverso precise analisi di dati e flussi, dimostrava la necessità di chiudere il ciclo dei rifiuti sul territorio con un impianto di questo tipo, adducendo due ragioni principali: innanzitutto, il ‘rifiuto zero’ non esiste ancora; in secondo luogo, l’esborso collettivo per portare i rifiuti altrove, con il conseguente rallentamento nella loro gestione, era di 180 milioni annui”.
E’quanto si legge in una nota del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, in cui si aggiunge che “abbiamo presentato questa ricerca nel 2021, nell’ambito dell’evento ‘Rifiuti e mobilità, questioni Capitali’, a cui hanno partecipato gli allora candidati a sindaco di Roma. Esprimiamo quindi soddisfazione per il fatto che l’amministrazione stia portando a termine un’azione non facile, ma essenziale per il presente e il futuro di Roma. E’inoltre importante il fatto che il termovalorizzatore sia di ultima generazione e abbia un impatto ambientale quasi nulla: da tempo auspichiamo un impianto in stile Copenhagen, sul cui tetto si può sciare e che si trova al centro della città per il basissimo tasso di inquinamento ambientale”.
“Con la realizzazione del termovalorizzatore – conclude il sindacalista – si farà un importante e ulteriore passo avanti per il decoro delle strade di Roma. Ama, inoltre, dovrà ragionare in un’ottica più ampia, industriale e di sistema. Anche per questo motivo riteniamo importante gettare le basi per una collaborazione improntata a un atteggiamento partecipativo: se i lavoratori, i loro rappresentanti e il management sapranno guardare nella stessa direzione, collaborando per affrontare al meglio le trasformazioni in atto, potranno aprirsi grandi possibilità per i lavoratori, per l’azienda, per il territorio e i suoi abitanti”.