Prorogare la scadenza per la presentazione delle domande per l’Indennità Straordinaria per la Continuità Reddituale Operativa (ISCRO) al 30 novembre 2024, posticipando l’attuale termine previsto del 31 ottobre. E’ quanto richiesto da vIVAce Cisl insieme alle altre organizzazioni sindacali e alle principali associazioni di rappresentanza dei lavoratori atipici e autonomi (Confcommercio, CNA Professioni, Confassociazioni, Assoprofessioni, Acta, Colap, Apiqa) in una missiva inviata al Capo di Gabinetto del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. La procedura per la richiesta dell’ISCRO, che dal 2024 è diventata una misura strutturale, si specifica nella lettera congiunta, è stata avviata solo il 1° agosto 2024, in netto ritardo rispetto agli anni precedenti, quando la prestazione era ancora sperimentale e le domande potevano essere presentate già a partire da maggio. Questo ritardo, dovuto alla necessità di adeguamenti normativi legati ai requisiti di accesso, ha di fatto limitato il tempo a disposizione per la presentazione delle domande. Nonostante l’allargamento dei requisiti introdotto con l’ultima legge di stabilità, prosegue la nota, i dati INPS mostrano un numero limitato di richieste da parte dei lavoratori autonomi, segno di una scarsa conoscenza della misura. Le organizzazioni sindacali, pertanto, sottolineano l’urgenza di posticipare il termine per consentire a un maggior numero di professionisti di beneficiare dell’indennità. Nella missiva viene inoltre sollecitata una maggiore visibilità per l’ISCRO, attraverso un potenziamento delle attività di informazione e sensibilizzazione da parte dell’INPS, oltre alla richiesta di un rapido avvio delle politiche attive legate alla formazione professionale, fondamentali per favorire la riqualificazione dei lavoratori autonomi. Le organizzazioni restano in attesa di un riscontro da parte del Ministero, auspicando un intervento tempestivo che consenta di rispondere alle esigenze dei professionisti interessati. «L’ISCRO rappresenta un supporto essenziale per i lavoratori autonomi – ha dichiarato Daniel Zanda, presidente di vIVAce, l’associazione delle partite IVA aderenti alla Cisl – soprattutto in un contesto di incertezza economica come quello attuale. Tuttavia, la tardiva apertura delle procedure di richiesta e la scarsa informazione hanno penalizzato l’accesso a questa misura. Per questo chiediamo una proroga al 30 novembre 2024, affinché tutti coloro che ne hanno diritto possano usufruirne. Al contempo, è fondamentale che l’INPS intensifichi le attività di comunicazione per rendere l’ISCRO una prestazione realmente conosciuta e accessibile al pari delle politiche attive legate alla formazione professionale».