Si è svolto oggi 30 dicembre 2024 l’incontro al Mimit alla presenza del ministro Urso, delle istituzioni locali Francesco De Rebotti, assessore regionale allo sviluppo economico, il Sindaco di Terni Stefano Bandecchi e l’assessore allo sviluppo economico del comune di Terni Sergio Cardinali, avente come oggetto l’avanzamento sullo stato del progetto e iniziative sul contenimento dei costi energetici nel quadro dell’accordo di programma per il sito Arvedi-Ast.
“Apprezzando la convocazione avvenuta a ridosso della fine dell’anno, – dichiarano in una nota il Segretario nazionale FIM CISL Valerio D’Aló e del Segretario generale FIM CISL Umbria Simone Liti – ad oggi non abbiamo potuto rilevare avanzamenti dal punto di vista energetico a sostegno del progetto di sviluppo del sito siderurgico. Inoltre, abbiamo appreso che anche dal lato del fondo HARD TO ABBATE siano stati registrati dei rallentamenti a causa di ulteriori aggiornamenti richiesti sul fondo per una sostenibilità di accesso allo stesso. L’azienda, dal canto suo, ha ribadito come il tempo trascorso dal momento dell’acquisto l’abbia vista realizzare investimenti di circa 300 milioni di euro e come altri siano in fase di programmazione. Il ministro Urso ha proposto che il mese di gennaio sia il mese in cui tutta la fase istruttoria sia propedeutica alla preparazione dell’accordo di programma, per poi riconvocare il tavolo entro il mese di febbraio, data ultima che dovrà poi vedere la firma sullo stesso.
Tuttavia, il tema dell’energia rimane il tema centrale su cui lavorare e comunque dal punto di vista transitorio di difficile soluzione per non impattare sulle regole della concorrenza e competitività europea. Come Fim Cisl abbiamo ribadito come sia necessario che tra Governo, istituzioni regionali e comunali si debba lavorare in piena sintonia affinché le strade percorribili siano elemento di valore e non di competizione politica.
Questo quadro è determinante affinché le soluzioni, comunque complicate, non siano per il presente e il futuro scaricate sui lavoratori, in quanto il 40% dei costi energetici si va a recuperare sul costo del lavoro. Inoltre, oggi rileviamo che il tema dell’energia è fondamentale risolverlo per Ast e tutte le aziende energivore non solo per il proseguimento degli investimenti sul sito Ternano, ma sul suo destino industriale e strategico per il paese, che deve rimanere competitivo e oggi non è così, sia sul fronte europeo che su quello internazionale, dove la concorrenza è sempre più stringente, oltre che per i costi energetici, anche per l’importazione di prodotti siderurgici asiatici a basso costo” conclude la nota.