Si terranno il 14, 15 e 16 aprile le elezioni per il rinnovo delle Rappresentanze Sindacali Unitarie (Rsu) nel pubblico impiego e nel comparto scuola, un appuntamento centrale per la vita democratica nei luoghi di lavoro anche nei territori di Belluno e Treviso. Migliaia di lavoratrici e lavoratori delle amministrazioni pubbliche, della sanità e delle istituzioni scolastiche saranno chiamati a esprimere la propria preferenza, contribuendo in prima persona a costruire una rappresentanza forte, autorevole e vicina ai bisogni reali di lavoratori e lavoratrici. La Cisl Fp e la Cisl Scuola Belluno Treviso si presentano a questo importante appuntamento con impegno e determinazione, forti di una presenza capillare sul territorio e di un progetto che mette al centro la valorizzazione del lavoro pubblico, la qualità dei servizi e il rafforzamento della contrattazione. Le elezioni Rsu rappresentano non solo un momento di scelta, ma anche un’opportunità concreta per riaffermare il ruolo del sindacato nei luoghi di lavoro e per costruire, insieme, un futuro più giusto, partecipato e responsabile.Sono 20.232 i dipendenti pubblici dei comparti sanità, enti locali e funzioni centrali, di cui 15.345 nella Marca e 4.887 nel Bellunese, e 16.690 quelli della scuola fra docenti, personale educativo e Ata, (13.312 nella Marca e 3.378 nel Bellunese). Tutti saranno chiamati ad eleggere i propri rappresentanti sindacali nelle due province. Ben 924 in totale i candidati della Cisl Scuola e della Funzione Pubblica: 333 a Belluno e 591 a Treviso. PUBBLICO IMPIEGO – 222 i candidati per la provincia di Belluno e 402 per la provincia di Treviso. Nel dettaglio, sono 147 i candidati nelle due aziende sanitarie delle province di Treviso e Belluno: 91 nella Ulss 2 Marca Trevigiana e 56 nella Ulss 1 Dolomiti; 95 i candidati nelle IPAB, di cui 4 nel Bellunese e 91 nella Marca, 315 i candidati negli enti locali (Comuni, Unioni, Camera di Commercio, Ente Parco e Province), di cui 137 in provincia di Belluno e 178 nella Marca. 67, infine, i candidati nel comparto delle funzioni centrali (Inps, Inail, ITL, Motorizzazione, Agenzia fiscali e Ministeri), di cui 25 nel Bellunese e 42 nella Marca.“Quella delle elezioni Rsu è un’importante occasione di partecipazione – sottolinea Mario De Boni, segretario generale della Cisl Fp Belluno Treviso –. Le lavoratrici e i lavoratori avranno la possibilità di scegliere chi li rappresenterà nei prossimi tre anni, in un momento decisivo per il rinnovo dei contratti e per rafforzare il ruolo della contrattazione decentrata”. Molti i nodi irrisolti che toccano trasversalmente tutto il pubblico impiego: carenza di personale, blocchi nella contrattazione integrativa, mancato riconoscimento della detassazione su produttività e straordinari, ritardi ormai superiori ai 27 mesi nell’erogazione del Tfr/Tfs, e una riforma del welfare contrattuale ancora incompiuta.“Pesa – prosegue De Boni – il mancato rinnovo del contratto scaduto nel 2021, un danno evidente per i lavoratori e le loro famiglie. E dispiace constatare la spaccatura tra le sigle sindacali confederali: la Cisl ha scelto la via della responsabilità firmando un contratto tra i migliori di sempre, mentre altri lo hanno rifiutato per mere ragioni politiche, dimenticando che nel 2018, dopo 9 anni di blocco, firmammo tutti per poco più di 80 euro. Oggi sono stati rifiutati 170 euro e molti altri benefit”. Per la Cisl Fp è prioritario anche “rilanciare le politiche di conciliazione vita-lavoro, con strumenti come flessibilità oraria, smart working e part-time, affinché il piano delle azioni positive non risulti solo un mero adempimento ai fini del rispetto di norme contrattuali, ma diventi l’occasione per introdurre tutti quegli istituti contrattuali che possano aiutare a ridare appeal al lavoro pubblico: serve un cambio di passo anche culturale. Il lavoro pubblico deve diventare attrattivo per le nuove generazioni: per farlo, e per limitare il fenomeno del job hopping, le amministrazioni devono adottare modelli organizzativi moderni, capaci di rispondere alle esigenze di una forza lavoro sempre più mobile e orientata alla qualità della vita”. SCUOLA – La Cisl Scuola si presenta a queste elezioni con un numero di candidati e di liste in crescita rispetto alla tornata precedente. In provincia di Treviso, per la prima volta, è stata presentata almeno una lista con un candidato in ogni istituto scolastico, garantendo così a tutte le iscritte e gli iscritti la possibilità di votare Cisl in ogni scuola del territorio. Nella Marca sono 189 i candidati in rappresentanza di 13.312 fra docenti, personale educativo e Ata; nel Bellunese 111 candidati in rappresentanza di 3.378 lavoratori.“Il rinnovo del contratto di lavoro, scaduto alla fine del 2021, è una priorità assoluta per tutto il comparto scolastico – afferma Anna Lucia Tamborrini, segretaria generale della Cisl Scuola Belluno Treviso -, rivendichiamo un adeguato aumento salariale per tutto il personale della scuola, i cui stipendi rimangono tra i più bassi del pubblico impiego e ben lontani dagli standard europei. Ma il contratto non è solo una questione economica: c’è bisogno di rivedere profondamente anche la parte giuridica, che oggi non rispecchia più la complessità e l’evoluzione del lavoro all’interno delle nostre scuole”.Secondo Tamborrini, nel prossimo contratto sarà fondamentale introdurre nuove figure professionali che rispondano alle esigenze attuali del sistema scolastico. “Parliamo, ad esempio, delle figure di sistema per il personale docente e del Funzionario per il personale Ata, a cui vengono richieste competenze e responsabilità sempre maggiori, spesso simili a quelle che un tempo erano affidate agli uffici centrali”, sottolinea.“Da tempo – aggiunge – la Cisl Scuola sostiene con forza che il personale scolastico rappresenta un capitale umano prezioso, da valorizzare con strumenti concreti, a partire proprio dal rinnovo del contratto”. Un altro punto cardine per la Cisl Scuola è il ripensamento delle politiche di reclutamento e formazione. Tamborrini sottolinea l’importanza di concorsi ordinari trasparenti e meritocratici, in grado di attrarre i giovani più motivati, ma allo stesso tempo chiede attenzione per chi nella scuola lavora da anni con professionalità e dedizione: “Occorre riconoscere l’esperienza maturata da tante e tanti che operano da tempo nel mondo scolastico. È necessario assumere gli idonei dei concorsi legati al PNRR, evitando lo spreco di risorse pubbliche e garantendo un diritto già acquisito attraverso il superamento di una procedura selettiva”.Sul nodo del precariato, infine, Tamborrini è netta: “Si tratta di una delle principali distorsioni del nostro sistema scolastico. Non solo incide negativamente sulla qualità dell’insegnamento, ma rappresenta un’ingiustizia nei confronti di chi, pur svolgendo lo stesso lavoro dei colleghi di ruolo, continua a essere mantenuto in una condizione di instabilità e discriminazione”. La Cisl Scuola, spiega, ha già avviato una serie di ricorsi proprio per denunciare queste disparità: “Alcuni di questi procedimenti si sono già conclusi con esiti positivi, a conferma della fondatezza delle nostre rivendicazioni”.