“Nonostante le divisioni tra le organizzazioni sindacali, a partire dai referendum, abbiamo deciso di manifestare insieme il Primo Maggio perché la salute e la sicurezza sul lavoro è un tema fondamentale per il benessere e per il futuro del nostro paese. In questo primo maggio difficile, Cgil Cisl Uil hanno scelto unitariamente e doverosamente di tenere al centro del dibattito il dramma delle morti e degli infortuni sul lavoro anche in considerazione dei troppi incidenti che ancora accadono”. Lo ha detto il segretario generale Cisl Piemonte, Luca Caretti, concludendo la festa del Primo Maggio a Biella.
“Nel 2024 – ha aggiunto Caretti – ci sono state stragi inenarrabili nel nostro Paese. Come insegnava Papa Francesco, il peggiore dei rischi è quello di abituarci agli incidenti sul lavoro, di accettarli come se fossero un costo necessario all’idolatria del mercato. Ma una morte sul lavoro o un incidente non sono un fatto qualunque. Dietro c’è un uomo o una donna che muoiono, c’è un dramma per una famiglia intera”.
———————————————————-
“Uniti per un Lavoro sicuro” è lo slogan scelto dal CGIL CISL e UIL per questo primo Maggio. Ancora una volta si è deciso di porre la sicurezza al centro della riflessione del mondo del lavoro.
“Da tutte le piazze d’Italia grideremo con forza che bisogna porre fine ad una scia di morte inaccettabile” – sottolinea in occasione della Festa dei Lavoratori Elena Ugazio, Segretaria Generale UST CISL Piemonte Orientale in una nota che così prosegue: “Morire in fabbrica, nei campi, in qualsiasi altro luogo di lavoro è uno scandalo inaccettabile per un Paese civile. Ogni lavoratore ed ogni lavoratrice hanno il diritto di tornare a casa ogni sera sani e salvi, perché di lavoro si deve vivere e non morire.
Ma non ci limiteremo a denunciare, proveremo a fare la nostra parte indicando una strada ovvero l’urgenza di dare vita ad un’alleanza virtuosa tra tutti i soggetti che a vario titolo si occupano di sicurezza ed ecco allora spiegato il termine “uniti” del nostro slogan.
Riteniamo fondamentale che come su altri temi cruciali per la vita di questo Paese anche su quello della sicurezza insieme si provino a costruire soluzioni possibili senza antagonismi o divisioni.
È una delle eredità lasciate da Papa Francesco, che nel suo magistero ha avuto particolarmente a cuore il mondo del lavoro, che ripeteva con forza che “nessuno si salva da solo”, serve una corresponsabilità condivisa tra lavoratori, datori, enti ispettivi, istituzioni.
Per la CISL la sicurezza è e rimane una priorità nelle azioni politiche ed organizzative. Il nostro impegno si articola su due fronti.
Da una parte quello della formazione che deve essere continua nell’arco della vita di tutti i lavoratori e non solo dei rappresentanti per la sicurezza.
Dall’altra quello di promuovere a livello territoriale tavoli e gruppi di lavoro tecnici per condividere azioni concrete che vadano nella direzione di ridurre il fenomeno avendo anche attenzione alle malattie professionali.
Nello stile pragmatico che ci contraddistingue proviamo a fare la nostra parte e crediamo che anche il tema della partecipazione sia una chiave di volta per rendere più sicuri i luoghi di lavoro, avendo ben presente che ogni euro in sicurezza è un euro investito per il futuro di lavoratori ed imprese. Partecipazione che abbiamo già sperimentato in pieno Covid quando con i protocolli sicurezza abbiamo permesso al Paese di non fermarsi.
Ma accanto a questo è necessario anche un cambiamento culturale complessivo che passa da una nuova riscoperta del valore del lavoro non solo come elemento di progresso individuale ma come responsabilità nei confronti dei colleghi come bene ci richiama l’articolo 20 della Costituzione.
Serve un nuovo umanesimo del lavoro e per la CISL che la vigilia del 1 maggio, il 30 aprile, celebra i suoi primi 75 anni la centralità della persona nel mondo del lavoro rimane la stella polare”.
————————————————————————————————————————————————————-
Primo Maggio a Torino, Filippone (Cisl Torino): “Per la sicurezza sul lavoro serve un Patto della Responsabilità tra tutti i soggetti coinvolti e più investimenti per rilanciare la prevenzione, la formazione e il controllo nei luoghi di lavoro”
“Questo primo maggio vede al centro i temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche quello dei salari e delle retribuzioni come giustamente richiamato anche dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nonostante tutto quello che è successo in questi anni nel nostro territorio, In Piemonte e nel Paese, ci sono ancora troppi morti sul lavoro. Dall’inizio dell’anno in regione sono morte sul lavoro e in itinere 13 persone, di cui 7 nella sola provincia di Torino. Per questo serve un “Patto della Responsabilità” tra tutti i soggetti coinvolti (sindacati, imprenditori, istituzioni e società civile) e più investimenti per rilanciare la prevenzione, la formazione e il controllo nei luoghi di lavoro”. Questo il commento del segretario generale della Cisl Torino-Canavese, Giuseppe Filippone, che partecipa a Torino al tradizionale corteo del Primo Maggio.
Sul fronte dei bassi salari, Filippone ringrazia il capo dello Stato Mattarella per aver rilanciato un tema che al sindacato sta molto a cuore e che è quello del potere di acquisto delle retribuzioni.
“Non lo scopriamo di certo oggi – aggiunge il segretario generale della Cisl Torino-Canavese – che siamo tra i peggiori in Europa per quanto riguarda i salari, che in questi anni le retribuzioni sono rimaste ferme se non addirittura diminuite a causa dell’inflazione. Per questo, come Cisl, condividiamo le parole del presidente Mattarella su salari inadeguati e insufficienti. Il tema delle basse retribuzioni è una grande questione per l’Italia che va affrontata con la massima urgenza”.