Al rinnovo del contratto dei metalmeccanici, dopo 32 ore di sciopero,manca tutto – così il segretario generale FIM CISL Ferdinando Uliano questa mattina sulle pagine del quotidiano Avvenire intervistato da Paolo Ferrario. “Di fatto il negoziato non è mai partito – dice – nei primi sei mesi, dopo la presentazione della nostra piattaforma, gli sforzi di Federmeccanica sono stati condizionati dall’individuare una posizione unitaria al loro interno e poi, quando si sono presentati alle organizzazioni sindacali, hanno portato una loro piattaforma, causando la rottura che dura da oltre 6 mesi”. Di fatto non rispondendo alle nostre richieste, votate dai lavoratori, che sia sulla componente salariale che normativa, sposano l’impostazione che abbiamo dato all’ultimo rinnovo contrattuale del 2021. Tra l’altro sottoscritto da Federmeccanica. La nostra piattaforma continua Uliano – “prevede un incremento salariale di 280 euro mensili, considera l’inflazione oltre a importanti aspetti che riguardano l’innovazione organizzativa e dei processi di trasformazione, previsti dal Patto per la fabbrica. La risposta di Federmeccanica è stata che gli aumenti sarebbero stati erogati all’atto della consuntivazione dell’inflazione. Non vengono,cioè, definiti gli aumenti, e posticipati in base all’andamento dell’inflazione”
Uno stallo quello della trattativa che preoccupa le grandi aziende, ma anche tante medie aziende che hanno scritto una lettera al futuro presidente di Federmeccanica, sollecitando la riapertura delle trattative. L’assurdità di respingere ogni richiesta di ripresa del negoziato – continua
Uliano – è un errore clamoroso che porta a una situazione di estrema difficoltà per le aziende, per questo il 20 maggio abbiamo convocatounitariamente oltre 1.500 delegati a Bologna per ribadire le nostreposizioni e rilanciare le iniziative per il mese di giugno nel caso latrattativa non riprenda. “Lo stesso giorno, Federmeccanica indicherà il candidato che andrà a sostituire l’attuale presidente Visentin, che sarà il primo presidente a non firmare il contratto – sottolinea Uliano”.
Auspichiamo – conclude – “che il nuovo presidente di Federmeccanica decida di riaprire le trattative senza pregiudiziali, assumendo un ruolo contrattuale che Federmeccanica ha sempre avuto. Respingere qualsiasi forma di dialogo porta soltanto a nuova conflittualità”.