“La logistica sarà il nuovo volano di sviluppo per Poste. Il mercato postale, in Italia come in Europa, sta attraversando una fase di profondi cambiamenti, caratterizzati dalla liberalizzazione del settore e dall’aumento della concorrenza, che influenzano significativamente le modalità operative e l’offerta complessiva del servizio”. E’ quanto ha sottolineato oggi a Paestum il Segretario Generale della Slp Cisl, Raffaele Roscigno aprendo il congresso nazionale del sindacato di categoria piu’ numeroso e rappresentativo di Poste Italiane. “Negli ultimi anni, Poste ha vissuto un cambiamento sostanziale da una rete costruita intorno alla corrispondenza a un sistema dinamico, spinto dall’e-commerce e dalla logistica. Il crollo dei volumi di posta tradizionale – accelerato dalla digitalizzazione – ha imposto una scelta strategica, quella di intraprendere un cambiamento importante o rischiare di scomparire. Dal 2012 al 2022, i ricavi della corrispondenza si sono dimezzati. Oggi i cittadini ricevono in media 38 invii all’anno, contro i 105 della media europea: il bisogno di comunicazione si è trasformato. In questo scenario, investire nella logistica dei pacchi, non è stato un lusso, ma una necessità” ha affermato il sindacalista. “Tra il 2018 e il 2022, il mercato è cresciuto del 73%, superando i 986 milioni di consegne. Nel 2024, si è registrato un ulteriore aumento del 21%. Oggi il mercato dei pacchi è estremamente concorrenziale: Poste mantiene il 33,5% di quota, ma affronta concorrenti globali come Amazon, Bartolini, DHL e tanti altri. Questa competizione, se gestita bene, puòrappresentare crescita, non solo per l’Azienda, ma per tutto il Paese”, ha aggiunto Roscigno davanti all’Amministratore delegato di Poste Del Fante. “Difendere la funzione sociale di Poste Italiane significa anche sostenere progetti concreti di rilancio e innovazione inclusiva. Il Progetto Polis rappresenta una grande opportunità in questa direzione. Portare infatti i servizi della pubblica amministrazione nei piccoli Comuni, rafforza il presidio nei territori, riduce le diseguaglianze digitali e territoriali. La tutela del Servizio Universale, per come lo conosciamo oggi rappresenta una delle sfide più rilevanti. Salvaguardarne i principi significa tutelare i recapiti postali e pagamenti tradizionali, ma anche presidiare i nuovi diritti digitali, proteggere i dati dei cittadini e mantenere vivi i presidi di prossimità sul territorio”, ha sottolineato il sindacalista. “Perché non basta inseguire i numeri dei ricavi,servono organizzazione, innovazione, investimenti, qualità del servizio. In un mercato globale, Poste può e deve restare protagonista, puntando su competenze, efficienza e sostenibilità. Attraverso nuovi investimenti, la Rete Corriere rilancerà la logistica, creerà nuova occupazione stabile e allargherà il perimetro industriale di Poste. È un cambio di passo organizzativo, ma anche culturale. Mentre altri sindacati si limitano a denunciare, noi abbiamo contrattato e ottenuto risultati concreti. SLP CISL, pur avendo i requisiti per farlo, ha sempre rifiutato di imporre la dittatura della maggioranza, ma al contempo non potrà mai accettare i veti, o peggio, la dittatura della minoranza. Abbiamo rivendicato nuove stabilizzazioni, nuove tutele, nuove indennità, respingendo modelli di flessibilità eccessiva e costruendo un equilibrio giusto e sostenibile.I numeri parlano chiaro: oltre 9.300 interventi occupazionali, più di 7.500 assunzioni e stabilizzazioni, 1.600 conversioni contrattuali, certezza sugli organici per il biennio 2025-2026. Il lavoro svolto per far nascere la Rete Corriere dimostra che, quando il sindacato c’è davvero, le difficoltà possono trasformarsi in occasioni di crescita”, ha aggiunto Roscigno. “È con questo stesso spirito che guardiamo ora alla nuova sfida che ci attende: l’ingresso di SDA e Poste Logistics nel CCNL di Poste Italiane. Una svolta storica, che apre una nuova stagione. Per la prima volta, migliaia di lavoratrici e lavoratori della logistica entrano a pieno titolo nel perimetro contrattuale di Poste Italiane. Un fatto che cambia il terreno della contrattazione, ma anche le prospettive stesse del sindacato. Prima di tutto si dovranno armonizzare itrattamenti. Un processo non semplice, che renderà necessaria una nostra presenza forte nei luoghi di lavoro. Per questo dobbiamo entrare nei loro centri, negli hub, sulle reti dei driver, nelle microstrutture diffuse in tutto il territorio. Con la serietà, la passione, la forza di chi crede che innovazione, regole e diritti possano e debbano saldarsi sempre di più nel solco della sostenibilità. Ma ottenere assetti più razionali e sostenibili è solo metà del cammino: servono persone, nuove competenze, nuove opportunità. Ecco perché il tema delle leve, delle stabilizzazioni, della qualità del lavoro resta nevralgico. E su questo come SLP, insisteremo, perché le Politiche Attive sono una priorità, una necessità concreta, quotidiana. Una riorganizzazione, infatti, si regge solo se è sostenuta da lavoratori stabilizzati, motivati, riconosciuti, messi in condizione di crescere”, ha sottolineato ancora Roscigno nella sua relazione. Quanto alll’operazione che ha visto Poste Italiane acquisire una partecipazione rilevante in TIM, Roscigno la definisce “ una acquisizione importante, che guarda al futuro delle telecomunicazioni, dei servizi digitali e delle reti infrastrutturali del nostro Paese. Le sinergie previste, come la migrazione di PosteMobile sulla rete TIM dal 1° gennaio 2026 e la collaborazione nei settori finanziario, assicurativo ed energetico, delineano un cambiamento significativo. Come SLP stiamo seguendo con la massima attenzione ogni sviluppo. Lo abbiamo fatto da subito, richiedendo un confronto trasparente attraverso i canali previsti dal CCNL e sollecitando un’informativa chiara su tutte le implicazioni industriali e occupazionali. Ecco perché, come SLP CISL, sfidiamo Poste Italiane a essere davvero protagonista di questa trasformazione, investendo sulle persone e sulla qualità del lavoro e sulla Partecipazione. Non accetteremo mai un modello che antepone i numeri alle persone, la tecnologia al lavoro dignitoso, il profitto alla solidarietà. Perché su questa frontiera ci giochiamo una parte decisiva del nostro futuro. È impensabile, anche solo immaginare, che un’azienda che può permettersi di comprare la maggioranza di TIM e che produce 3 miliardi di utili, grazie al lavoro giornaliero di 117 mila lavoratori, non riconosca ed essi il giusto compenso economico”, ha concluso il sindacalista.