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Lavoro. Pirulli: “Il rapporto ISTAT conferma il dato positivo: nel 2024 l’occupazione è cresciuta con oltre 350.000 nuovi occupati, trainata soprattutto dal lavoro stabile. Ma la produttività del lavoro continua a calare”

Pubblicato il 21 Mag, 2025

“Il Rapporto annuale ISTAT conferma un dato positivo: nel 2024 l’occupazione è cresciuta in modo sostenuto, con oltre 350.000 nuovi occupati, trainata soprattutto dal lavoro stabile” – dichiara Mattia Pirulli, segretario confederale della CISL. “Ma a fronte di questa crescita, la produttività del lavoro continua a calare, segno che l’espansione dell’occupazione ha superato quella del valore aggiunto.”
Non si tratta quindi, secondo la CISL, di un’occupazione “precaria” in senso contrattuale, quanto piuttosto di posti concentrati in settori a basso valore aggiunto e produttività, con salari ancora troppo bassi. “Le forme di lavoro flessibile sono in calo da quattro anni e restano circoscritte ai giovani, spesso come strumento di ingresso o attesa di stabilizzazione. Il vero problema – prosegue Pirulli – è la presenza di sacche di precarietà legate a bassa innovazione e scarse competenze.”
Per la CISL, non servono interventi normativi punitivi che rischiano di spingere verso forme di lavoro meno tutelate. “Serve invece puntare su orientamento, formazione e incontro tra domanda e offerta, sfruttando l’attuale fase positiva del mercato del lavoro. Occorre colmare il gap digitale, con competenze ancora troppo deboli rispetto alla media europea.”
Pur in un contesto di calo della produttività nel 2024, dovuta in particolare all’aumento delle ore lavorate, le retribuzione sono cresciute più dell’inflazione e continuano a crescere in maniera sostenuta anche nei primi mesi del 2025. Ciò sta producendo un recupero del potere di acquisto delle retribuzioni maggiore nel settore privato rispetto al settore pubblico che sconta i mancati rinnovi dei contratti di lavoro pur in presenza di uno stanziamento delle relative risorse finanziarie. In alcuni settori del privato il pieno recupero delle retribuzioni lorde di fatto potrebbe avvenire, fatto salvo possibili effetti delle instabilità geopolitiche ed economiche, già quest’anno come segnalato ieri dalla stessa Commissione Europea.
“Per migliorare la qualità del lavoro bisogna migliorare la qualità della nostra struttura produttiva e delle competenze, puntando su innovazione digitale e sostenibilità ambientale offrendo posti di lavoro di qualità e prospettive certe per i giovani evitando che lascino il paese” – afferma Pirulli – “Solo così potremo sostenere una crescita durevole dell’occupazione, dei salari e della produttività”.

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