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Decreto flussi. Rossi: “Partire dalle esigenze del mercato del lavoro rappresenta la via migliore per favorire percorsi qualificanti di integrazione e inclusione. Indispensabile accelerare il superamento della formula del click-day”

“Valutiamo positivamente l’incremento dei numeri d’ingresso previsti nella nuova programmazione dei flussi delle lavoratrici e dei lavoratori non comunitari per il triennio 2026-2028, approvata con DPCM dal Governo due giorni fa, in quanto risponde alle sollecitiamo espresse dalle parti sociali nei confronti avuti nei mesi scorsi”. E’ quanto sottolinea il segretario confederale della Cisl , Sauro Rossi.
“Partire dalle esigenze rilevate nel mercato del lavoro interno rappresenta la via migliore per favorire percorsi qualificanti di integrazione e inclusione per le persone immigrate, basati su un lavoro regolare, dignitoso e non sfruttato Tuttavia, al di là dell’importante intervento sui contingenti, dell’incentivazione degli ingressi fuori quota e il potenziamento della formazione dei lavoratori nei Paesi di origine, molte sono le problematiche che rimangono aperte sul tema dell’immigrazione-lavoro.
A cominciare da quanto confermato dai dati ufficiali del Ministero dell’Interno: sono troppo basse le percentuali di coloro che vedono trasformarsi le domande d’ingresso per lavoro in reali contratti di soggiorno (16% la media degli ultimi due anni) e i tempi di definizione delle pratiche risultano eccessivamente lunghi. Per superare tali criticità servirebbe: affinare ulteriormente i sistemi di rilevazione dei fabbisogni occupazionali, valorizzando prioritariamente gli strumenti della bilateralità; snellire le procedure burocratiche; rafforzare gli Uffici Immigrazione con nuovo personale, anche attraverso percorsi di stabilizzazione di chi ha svolto attività di supporto a Questure e Prefetture”, aggiunge Rossi.
“Nella prospettiva di una profonda revisione della normativa italiana in materia di immigrazione, risulta indispensabile accelerare il superamento della formula del click-day. La CISL è pronta a offrire il proprio contributo per costruire insieme la futura politica sull’immigrazione che, regolando meglio l’ingresso al lavoro, in un mercato del lavoro contraddistinto da una spiccata dinamicità, protegga le persone desiderose di venire in Italia dalla speculazione criminale dei trafficanti, ne favorisca l’integrazione nel tessuto comunitario e, al contempo, risponda meglio alle domande di lavoro di imprese e famiglie”.

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