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Cisl Romagna: Su Primula SCARL polemiche ideologiche, noi tuteliamo con i fatti

Pubblicato il 14 Lug, 2025

In merito alla nascita della nuova società consortile Primula, che sarà incaricata di gestire i servizi rivolti agli anziani non autosufficienti del distretto faentino, nel corso della giornata di ieri sono state diffuse affermazioni che richiedono alcune importanti precisazioni. Il protocollo sottoscritto dalla CISL Romagna, come abbiamo già avuto modo di chiarire, non riguarda la costituzione della società, che non abbiamo mai avallato, bensì la gestione concreta delle conseguenze di una scelta politica già compiuta. La decisione è stata assunta trasversalmente da tutte le forze politiche del territorio faentino, ed è stata di fatto pienamente condivisa dalla Regione Emilia Romagna, che non ha posto alcuna opposizione. Senza l’accordo firmato dalla CISL Romagna, non ci sarebbe stata alcuna garanzia concreta riguardo al futuro dei servizi, del personale coinvolto, delle risorse economiche e delle relazioni sindacali. È proprio per tutelare questi aspetti fondamentali che abbiamo deciso di assumere un ruolo attivo in un contesto già definito.Colpisce inoltre la proposta, emersa nel dibattito, di coprire a priori le perdite dell’ASP con finanziamenti pubblici. Una soluzione che appare semplicistica e poco sostenibile, anche perché l’ammontare delle perdite può essere determinato con certezza solo a fine anno, in base a numerosi fattori. Anche ipotizzando di accettare questa impostazione, è evidente che gli artifici contabili non risolvono i problemi gestionali, ma li mascherano. In ogni azienda in perdita si richiede un piano di rilancio, non un’iniezione di liquidità annuale per tenere in piedi una struttura inefficiente. Nei bilanci pubblici, poi, si aggiunge una difficoltà ulteriore: i Comuni devono approvare i bilanci preventivi in pareggio senza avere certezze sui trasferimenti da parte degli enti superiori. Chi si occupa di contrattazione sociale territoriale dovrebbe conoscere bene questa criticità. Per quanto riguarda la contrattazione futura, il protocollo firmato dalla CISL fissa solo le garanzie di partenza e lascia pieno spazio alle trattative di categoria, che potranno e dovranno produrre risultati migliorativi, come già si sta cercando di fare in un percorso sindacale unitario.Infine, una riflessione più ampia. Durante l’analisi di questa vicenda, è emerso chiaramente che esiste un consolidato orientamento normativo e giurisprudenziale che valorizza i percorsi di co-progettazione e di gestione condivisa dei servizi pubblici. La Corte Costituzionale ha sancito come questi strumenti siano espressione diretta del principio di sussidiarietà, previsto dalla nostra Costituzione. Si tratta di scelte discrezionali, ma allo stesso tempo di dinamiche sempre più diffuse e strutturate, già oggetto di leggi regionali (in alcune Regioni in modo più avanzato, in altre, come la nostra, ancora solo parzialmente).In questo quadro, non si tratta più solo di essere favorevoli o contrari, ma di porre con lucidità e responsabilità il tema delle garanzie da pretendere all’interno di questi nuovi modelli gestionali. Questo è, e continuerà ad essere, il ruolo della CISL, che anche in questa occasione ha scelto di fare ciò che è giusto: difendere i lavoratori, tutelare i servizi, assumersi le proprie responsabilità senza prestarsi a scorciatoie ideologiche.

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